“Quaglia sovversiva”, la ribellione cantata di Marco Castello

da | Dic 18, 2025 | Recensioni album

"Quaglia sovvversiva" è il nuovo album di Marco Castello, disponibile dal 12 dicembre per "Megghiu suli".

Nomen omen: Quaglia sovversiva di Marco Castello è un voto di ribellione. 

Disponibili dal 12 dicembre per l’etichetta indipendente “Megghiu Suli”, fondata dall’artista stesso, queste dieci tracce riprendono sonorità che virano all’elettronica anni ‘70 con qualche sprazzo funky. Un universo musicale già molto caro a Castello, che un po’ rimanda a certe produzioni di Battiato, PFM, ma anche, volendo, ai primissimi Pink Floyd e tutta la fetta musicale psichedelica/prog rock dell’epoca.  

La rivoluzione di Castello parte proprio da qui: la sua è una ricerca personalissima e originale, lontana da qualsiasi volontà di “accontentare” il mercato, già chiarita dai due precedenti album “Contenta tu” (2021) e “Pezzi della sera” (2023).  A colpire maggiormente sono i testi, indissolubilmente legati al dialetto siculo e viscerali in quanto intrisi di quotidiano, scevri da liricismi forzati, elemento che da sempre fa di Marco Castello non “un artista ma un artigiano” della parola, semi citando “All’acqua ghiacciata”, nona traccia dell’album.  

Una scrittura che è finissima ricerca testuale ma che parte dalla terra, dalle sporcature dell’esistenza, con un’ironia talvolta meravigliosamente rozza e bambinesca. Una tragicità occultata che un po’ si fa gioco dell’ascoltatore (è il caso di “Pompe”), e che sfocia, successivamente, in picchi lirici. Castello ci racconta la tragedia del vivere oggi, un’umanità asfissiata sotto costruzioni di cemento (“Vessenali”), la stanchezza del subire e una promessa sovversiva in sottofondo.  

Una penna esausta, vessata, che non sa tacere. Un vomito dell’anima, necessaria liberazione che sfocia in nervosa tarantella contaminata (“Eureka”), attraversando l’amarezza struggente di “Fare ninna” o “Chiuvìti/Nun Chiuvìti” (“Deandreiana” Dolcenera in salsa sicula), e poi l’ironia ribelle della già citata intro. Tutti elementi che ci regalano un Marco Castello in vero e proprio stato di grazia.  

La traccia conclusiva è “Scoglio Volante”, brano che parte dalla mitologia, pulsione che ha origine dalle viscere e si fa mezzo di ribellione.  

Mi alzo, il nome mio è di quaglia 
Mi stacco dai fondali e senza ali 
Da isola volante torno ad abitare i cieli

Gioco di parole che fonde, irrimediabilmente, l’uomo alla terra e dà titolo all’album (“Quaglia”, secondo alcune fonti, sarebbe il sostantivo d’origine del nome “Ortigia”, attuale centro storico di Siracusa).  

’”I pettri carunu, 

‘U cori è d’azzaru 

Nui vincemu”

La tracklist di Quaglia sovversiva

Di seguito, riportiamo l’intera tracklist dell’album.

  1. Pompe – 3:30
  2. Vessenali – 4:32
  3. Nascondigli – 3:30
  4. Mutu e scippi coppa – 4:04
  5. Editto dal sottoscoglio – 3:26
  6. Fare ninna – 2:15
  7. Chiuvìti / Nun chiuvìti – 2:53
  8. Eureka – 3:27
  9. All’acqua ghiacciata – 3:48
  10. Scoglio volante– 4:36

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