Cosa aspettarsi dal ritorno dei Biffy Clyro in Italia?

da | Nov 25, 2025 | Flash News

Un sold out annunciato, un ritorno atteso e un’unica data che basta da sola a spiegare tutto. I Biffy Clyro stanno per riaccendere Milano, e l’Alcatraz li ha già esauriti prima ancora che inizi il conto alla rovescia.

La band scozzese — una delle realtà più influenti del rock britannico degli ultimi vent’anni — torna in Italia l’11 febbraio 2026 per l’unica tappa nazionale del THE FUTIQUE TOUR, prodotta da Vivo Concerti. Ed è bastato annunciarla perché volasse via in un attimo. Non c’è molto da interpretare qui: quando una band con una reputazione live di questo livello si ferma da noi per una sola sera, il pubblico reagisce esattamente così.

I Biffy Clyro sono una creatura particolare: un trio che ha portato nel mainstream un’idea di rock complessa, abrasiva e melodica allo stesso tempo. Simon Neil, James Johnston e Ben Johnston hanno costruito una carriera che non ha mai accettato compromessi, mescolando alternative, grunge, hardcore, prog e una vena melodica che negli anni è diventata il loro marchio di fabbrica. Dal debutto con Blackened Sky (2002) fino ai lavori più recenti, il loro percorso sembra sempre sfidare la stessa idea di continuità.

Il grande salto arriva con Puzzle nel 2007, poi l’esplosione internazionale di Only Revolutions (2009), album che contiene Mountains, Bubbles, Many of Horror — brani che ancora oggi accendono qualsiasi scaletta. Platino, nomination ai Mercury Prize, tour mondiali: da lì i Biffy smettono ufficialmente di essere “promessa” e diventano istituzione. Con Opposites (2013) spingono ancora più in là, pubblicano un doppio album prog-pop che debutta al numero uno in UK. È l’inizio definitivo della loro maturità.

Da Ellipsis (2016), che regala all’Italia un singolo d’oro come Re-arrange, alla colonna sonora Balance, Not Symmetry (2019), fino ai due lavori speculari del 2020 e 2021 — A Celebration of Endings e The Myth of the Happily Ever After — la band conferma di essere una di quelle realtà che non si accontentano mai della forma precedente. Anche mentre celebrano la loro storia, come nel 2023 con la ristampa degli EP legati a Opposites, lo fanno con un approccio quasi scientifico: rileggere, rimettere insieme, riaprire i cassetti.

Da pochi mesi è fuori Futique, il nuovo album, anticipato dal singolo A Little Love, presentato come Hottest Record in the World su BBC Radio One. Una dichiarazione d’intenti in piena regola: i Biffy non sono qui per ripetersi, ma per continuare a cambiare pelle.

Ecco perché il sold out dell’Alcatraz non è una sorpresa: è un riconoscimento. Uno di quelli che arrivano quando una band ha costruito un rapporto così solido con il pubblico da rendere inevitabile ogni ritorno.

Nel loro percorso si contano premi praticamente ovunque: NME Awards, Kerrang! Awards, Q Awards, nomination ai BRIT e ai Mercury Prize. Ma la vera medaglia resta la loro reputazione live, una delle più solide d’Europa: sudore, precisione tecnica, energia feroce, pathos melodico.

L’11 febbraio Milano non vedrà un semplice concerto, ma uno di quegli appuntamenti che restano in calendario mentale anche anni dopo. Una sola data italiana, un sold out immediato, una band che in venticinque anni non ha mai perso intensità.

E, come sempre, la promessa non detta ma implicita: sarà loro serata. E sarà una serata gigantesca.

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