Che cosa racconta davvero la nuova era di Gallagher?

da | Nov 17, 2025 | Flash News

Ci sono dischi che non aspettano il mondo: lo assaltano. Drugrixh Vol. 1 è uno di quelli che non cercano consenso, ma un erede a cui passare il testimone.

Il ritorno di Gallagher arriva così, senza preavviso sentimentale e senza la retorica della “nuova era”: piuttosto, con l’urgenza di chi sa che il tempo non aspetta nessuno, nemmeno chi la trap l’ha respirata quando era ancora un codice per iniziati. Drugrixh Vol. 1, fuori il 14 novembre per Honiro Label, è un manifesto sporco e diretto, un angolo di mondo che si regge su un linguaggio condiviso prima ancora che su una strategia musicale.

Gallagher lo racconta come “un’espressione nata tra amici”, un modo privato di nominare una certa attitudine prima ancora che uno stile. Ma in questo progetto, quella parola diventa un terreno comune, quasi una miccia collettiva. 23 tracce che passano di mano in mano come una torcia olimpica tossica e lucidissima, dove i volti nuovi della scena — da Baby2Drugrixh a Sadape2Drugrixh, fino a figure laterali ma decisive come Lil FabrisFabel SantanaMaury North e Baby Sosa — vengono chiamati dentro un rito d’iniziazione più che in una semplice collaborazione.

“Drugrixh è uno stile di vita”, ripete Gallagher. E non è difficile credergli: basta scorrere Woo wooCybertruck o Homicide per capire che qui il racconto non è un abbellimento, ma una cronaca frontale. La traplife non è romanticizzata né demonizzata; è presa per quello che è, con la sua vitalità brutale e i suoi buchi neri. È proprio questo a rendere il progetto interessante. Non la volontà di stupire, ma quella di consegnare un’eredità, di mettere ordine nell’irrequietezza che negli anni ha caratterizzato il percorso dell’artista.

Classe 1994, romano, conosciuto al grande pubblico con Magma Vulcano (oltre sei milioni di streaming). Gallagher ha già attraversato diverse vite musicali: dalle prime collaborazioni con Sick Luke ai featuring internazionali con Duki e Young Vene, fino ai dischi R1Q17Sicariato e Cella d’OroDrugrixh Vol. 1 arriva dopo una serie di brani che hanno cementato il suo immaginario — BulletsImmortaleEl CaserioTari TariAccelerato / Switch. E sembra funzionare come una porta d’accesso a una fase nuova, più collettiva, quasi “tribale”.

In mezzo a Get the moneyCroceHood TrophyStick e alle incursioni dei newcomer, c’è un filo rosso che tiene insieme tutto. È l’idea che la musica possa essere ancora un luogo di appartenenza, anche quando intorno crolla tutto. È una visione dura, quasi spigolosa, ma sincera. L’eredità, dopotutto, non è mai un gesto gentile: è una responsabilità.

E in questo disco, Gallagher sembra aver deciso di assumerla fino in fondo.

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