Venerdì 14 novembre esce Little Rat (Carosello Records), il nuovo singolo di Birthh, cantautrice e produttrice toscana ormai di stanza a Brooklyn. Dopo tre album in inglese e anni trascorsi a definire la sua identità tra elettronica rarefatta e cantautorato alternativo, Alice Bisi sceglie per la prima volta la sua lingua madre. Una scelta coraggiosa, quasi spiazzante, ma perfettamente coerente con il suo percorso: tornare alle radici per potersi raccontare con sincerità.

“Little Rat” è il punto d’incontro tra due mondi che si osservano da lontano: la Toscana della memoria e la New York che l’ha accolta, amata e allo stesso tempo messa alla prova. L’immagine del “piccolo topo” è quella dell’artista stessa, fragile e resistente, che si muove tra folla e solitudine, tra libertà e peso emotivo. È un autoritratto, un biglietto d’ingresso al nuovo ciclo creativo che porterà al suo prossimo album.

Nata durante le sue notti newyorkesi, la canzone alterna tensione urbana e introspezione domestica. La produzione, firmata insieme a Pietro Miano (2nd Roof / Chef P), mescola suoni alternative-pop e texture elettroniche con una cura quasi cinematografica. La voce di Birthh resta sospesa tra due continenti: eterea, ma piena di presenza.

In un mondo che chiede agli artisti di essere riconoscibili, lei sceglie di essere leggibile — anche per chi, finora, l’ha ascoltata solo da lontano. “Little Rat”, racconta Birthh, “è un’introduzione a cuore aperto, un modo per dire dove mi trovo ora, mentalmente e geograficamente”.

È l’inizio di un ritorno che non è nostalgia, ma consapevolezza. Un rientro nella lingua che le appartiene, senza rinunciare alla visione globale che l’ha portata a suonare nei festival di mezzo mondo, dal Primavera Sound al SXSW.