CINEVOX reframed: la nuova vita del suono italiano

da | Ott 29, 2025 | FRESH TALENT

C’è un’Italia che continua a suonare anche quando nessuno la ascolta. È l’Italia dei cinema di quartiere, dei nastri che frusciano, delle orchestrazioni di Piccioni, dei bassi sensuali di Umiliani, della grazia malinconica di Ortolani. Un Paese in 4/4, dove ogni decennio ha lasciato una traccia, un’eco, un battito. Oggi quelle note non tornano: si reincarnano. CINEVOX reframed è un ponte tra epoche, un dialogo tra la celluloide e la cassa dritta, tra il passato che respira e il presente che lo campiona.

“Cinevox ReFramed”, uscito il 24 ottobre per Cinevox Record, è un progetto che riesce nell’impresa di riunire dieci artisti diversi per linguaggio e visione, ma uniti dalla stessa urgenza: riascoltare il passato senza timore di riscriverlo: WHITEMARY, GAIA BANFI, STUDIO MURENA, IL MAGO DEL GELATO, LOWTOPIC, WISM, GODBLESSCOMPUTERS, AGENDA DEI BUONI PROPOSITI, RBSN e COCA PUMA.

Nove album campionati, tre grandi Maestri celebrati — Piero Umiliani, Riz Ortolani, Piero Piccioni — e un solo intento: restituire alle colonne sonore italiane la possibilità di parlare ancora, e di farlo in una lingua contemporanea.

Noi di Cromosomi li abbiamo incontrati uno a uno, in un viaggio tra Roma, Bologna e Milano, spinti da quella curiosità che non si sa spiegare ma che ti tiene sveglio. Con noi, la macchina fotografica di Victoria Emma Wise, che li ha ritratti nei loro rifugi sonori: studi pieni di synth, tastiere d’epoca, fili che sembrano radici e quella concentrazione assorta di chi rincorre la nota giusta come fosse un miraggio.

È stato come entrare in un laboratorio di archeologia, dove la storia non si conserva: si rimonta, si ricampiona, si rimette a battere.

Dietro ogni brano una forma di devozione che convive con la voglia di ribaltare tutto.
IL MAGO DEL GELATO lo esprime con la calma di chi ha toccato un classico: “Avere a disposizione il catalogo Cinevox è stata un’opportunità incredibile. La parte più difficile è stata scegliere il brano: le colonne sonore di Umiliani, Piccioni e Bixio fanno parte del nostro background musicale. Alla fine abbiamo scelto La Torre di Piero Piccioni, tratta da Scacco alla regina, e partendo dal riff abbiamo cercato di creare qualcosa di nostro.”
Il risultato è un pezzo che si muove come un sogno febbrile: jazz e groove, velluto e metallo, il vecchio e il nuovo che si inseguono senza mai toccarsi davvero.

A Milano, gli STUDIO MURENA scelgono la via della tensione. “Ci ha colpito subito l’atmosfera del brano originale, elegante ma inquieta. Abbiamo cercato di mantenerne la tensione, riportandola però nel nostro linguaggio. Da un campione vocale è nato un mondo sonoro con richiami alle sonorità anni ’60 e ’70.”
Il loro pezzo non si limita a reinterpretare, piuttosto respira. Sembra di guardare un vecchio film in bianco e nero dove improvvisamente qualcuno accende la luce.

A Roma, RBSN ci accoglie nello Studio Umiliani, tra registratori a bobina e silenzio. “È stata una grande opportunità lavorare con un campionamento del Maestro. Siamo tutti molto affezionati alla sua musica e all’estetica che la accompagna, quindi immergerci così tanto nelle Cinque Bambole è stato un modo per diventare dei migliori sublimatori. Ci ha migliorato tutti.”
La sua traccia è una carezza morbida, sospesa, piena di rispetto. Un dialogo tra allievo e maestro, separati dal tempo ma uniti dal suono.

E poi WHITEMARY che trasforma i fiati in mantra, LOWTOPIC che rallenta l’adrenalina del cinema anni ’70 per farne trip hop, WISM e GAIA BANFI che lavorano come sarti, ricucendo orchestrazioni e drum machine.
E GODBLESSCOMPUTERS, AGENDA DEI BUONI PROPOSITI e COCA PUMA che portano il groove negli anni Sessanta come se il tempo fosse un loop.

CINEVOX reframed è la memoria che chiede di essere vissuta di nuovo. È la prova che la nostalgia non serve, se hai ancora qualcosa da dire. Ogni artista prende un frammento del passato e lo ha lascia nel presente, come una pietra nello stagno: il suono si espande, i cerchi continuano a crescere.

La copertina del vinile parla da sé: una donna anziana volge lo sguardo al passato, la sua versione giovane lo restituisce al futuro. È il tempo che si osserva, si riconosce e, per un istante, coincide con sé stesso.

Perché la musica da film non invecchia, non si dissolve, non resta ferma in un frame.
Cambia pelle, attraversa le epoche, si riscrive.
E quando meno te l’aspetti, ricomincia a ballare.

La Playlist di Cromosomi