Tra i tanti motivi per i quali amiamo la musica, questa ci piace tanto anche per la sua capacità di diventare spesso uno spazio sicuro in cui rifugiarsi e sentirsi compresi. Le canzoni raccontano paure, fragilità e battaglie interiori che molti di noi affrontano ogni giorno, dando voce a emozioni difficili da esprimere. Settembre, mese dedicato alla sensibilizzazione sulla salute mentale e alla prevenzione del suicidio, ci invita a confrontarci con una realtà che riguarda tutti e che, fortunatamente, sta gradualmente smettendo di essere un argomento scomodo.
Attraverso le parole degli artisti, possiamo trovare storie che somigliano alle nostre: c’è chi parla di ansia, di depressione, di solitudine o di burnout, superando così il tabù del “dover stare sempre bene”.
Quali brani hanno trattato il tema della salute mentale? Scopriamoli insieme
Quando la musica diventa supporto pratico…
Un brano emblematico è “1-800-273-8255” di Logic, Alessia Cara e Khalid il cui titolo, apparentemente curioso, corrispondeva in realtà al numero del National Suicide Prevention Lifeline dell’epoca (la canzone risale al 2017, ndr.), trasformando il pezzo in un vero e proprio gesto concreto di supporto. Il brano racconta la storia di una persona che, intenzionata a porre fine alla propria vita, chiama la linea di aiuto e, grazie alla conversazione con l’operatore, comprende che vale la pena continuare a vivere.
I don’t wanna die today, I don’t wanna die
I finally wanna be alive, I finally wanna be alive
…ma anche un supporto emotivo
Molti artisti scelgono di mettersi a nudo, trasformando le loro fragilità in musica. C’è chi come Marracash descrive i “Dubbi” che accompagnano la vita adulta, il peso delle aspettative e la difficoltà di capire sé stessi in un brano che è una vera e propria seduta di terapia, un flusso di coscienza in cui cercare di capire meglio sé stesso.
Come fanno gli altri? Li vedo così convinti
Tutti senza dubbi
O chi si sente “Piccolo” nel trovare difficoltà nell’esprimere la propria vulnerabilità. Naska affronta così il tema della solitudine sottolineando come il sentirsi soli possa trasformarsi in un peso così grande da sfociare, a volte, in veri e propri attacchi di panico.
Un disagio ancora diverso, ma altrettanto profondo, emerge in brani che parlano di apatia e indifferenza emotiva, stati d’animo spesso sottovalutati ma che possono nascondere un malessere interiore più complesso. Con “Cigni” Ernia racconta questa sensazione di distacco e mancanza di entusiasmo.
La pressione del successo: come la fama influisce sulla salute mentale
A volte anche l’essere un artista può avere un impatto significativo sulla salute mentale. La fama, infatti, porta con sé grandi soddisfazioni, ma anche un prezzo da pagare. Il costante giudizio del pubblico, l’invasione della sfera privata, le aspettative sempre più alte e l’odio online sono solo alcuni degli aspetti che possono metterne a dura prova l’equilibrio psicologico.
L’arte, quindi, diventa uno strumento prezioso per raccontare la complessità della fama e per ricordarci che, al di là delle luci dei riflettori, gli artisti restano esseri umani, con le stesse paure, fragilità e desideri di chiunque altro (anche se se ne parla ancora troppo poco).
Ma chiedilo a Kurt Cobain
Come ci si sente a stare
Sopra un piedistallo e a non cadere
Chiedilo a Marilyn
Quanto l’apparenza inganna
E quanto ci si può sentire soli
Non si poteva essere più chiari di Brunori Sas in “Kurt Kobain”.
Anche Riccardo Zanotti in “Burnout” evidenzia lo stress e l’ansia generati dalla pressione dei numeri e della competizione, che possono portare ad alienazione e che nei casi peggiori può sfociare in depressione.
Io volevo solo fare l’artista, non avere mille burnout […]
Vorrei la targa e non la fine di Tenco
E nonostante la distanza geografica e generazionale, Billie Eilish in “everything i wanted” affronta gli stessi problemi del frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, raccontando del contrasto tra il successo raggiunto e il peso delle aspettative che alimentano sentimenti di isolamento.
Dalla fragilità alla resilienza
Allo stesso tempo, la musica ci ricorda che chiedere aiuto è possibile e che dai periodi più bui si può trovare una via d’uscita. Brani come “Niente panico” di Ghali ci invitano a non lasciarci sopraffare dalla paura e a coltivare fiducia nel futuro. Non solo semplice compagnia, ma un piccolo sostegno emotivo che può accompagnarci nei momenti difficili.
Non farti prendere dal panico
Pure quando tutto cade giù
Chiudi gli occhi e tienimi la mano
Sorridi e respira piano
La musica non è un sostituto della terapia, ma può essere un potente catalizzatore emotivo. Ascoltare canzoni che parlano apertamente di ansia, depressione e resilienza aiuta a normalizzare la fragilità e ci ricorda quanto sia davvero importante mantenere viva la conversazione sulla salute mentale.










