È uscito giovedì 27 marzo il nuovo singolo di Chiello: Pirati, una ballad nostalgica per tornare bambini, almeno per 3 minuti.
Non è la prima volta che Chiello ci fa emozionare, i suoi pezzi si riconoscono infatti per il suono dolceamaro, dato dal tono graffiato: un match perfetto per le produzioni melodiche e romantiche. Sono i violini a prevalere in questo caso, insieme ad un pianoforte che sembra uscito direttamente da un cartone d’animazione di Miyazaki.
Ascoltando Pirati sembra davvero di tornare all’infanzia: feste di carnevale tra bambini, pomeriggi di giochi, corse al parco e ginocchia sbucciate (ho avuto voglia di andare a comprare le figurine).
Ma cosa si cela dietro al sound incantato di Pirati?
Sicuramente il disincanto che subentra da adulti:
Mi urlo: “Fai schifo, non ti riconosco più”
Quel sorriso da bambino è svanito coi Looney Tunes
Guardo quel vestito che oramai non indosso più
Arlecchino, ora affoghi nel vino e rimani giù
Crescere non è un’impresa facile, soprattutto quando pensi di aver deluso il bambino che c’era in te. L’esperienza e il tempo macchiano la spensieratezza che ci caratterizza nell’infanzia, e questo ritornello riassume alla perfezione la sensazione che si prova in queste circostanze.
A restare è Arlecchino, un personaggio, una maschera di carnevale, che sia un riferimento all’imbarazzo che si prova per gli errori che ci portiamo dietro?
Non so ancora fare il nodo alla cravatta
C′è ancora qualcosa, chissà
Qualcosa che mi stupirà
Dietro un Chiello adulto e disilluso, c’è ancora però una speranza, c’è ancora la voglia che ritorni lo stupore, che si possa provare ancora una volta quella scintilla, quell’adrenalina che si era soliti provare da piccoli.
Nonostante la vita scorre e inevitabilmente cresciamo, c’è sempre qualcosa da imparare, o qualcosa che non sappiamo fare. Probabilmente il non saper fare il nodo alla cravatta è solo un modo di dire per riferirsi a tutte gli ostacoli con cui quotidianamente ci scontriamo, perché non si è mai grandi abbastanza per affrontare la vita tenendo tutto sotto controllo.
Pirati è una dichiarazione di fragilità: Chiello con questa ballad ha urlato aiuto al suo sé bambino, l’ha tirato fuori affinché gli desse una mano a ricolorare il mondo. Non è la prima volta che l’artista ci fa piangere con un pezzo malinconico. Poche volte abbiamo urlato come con il ritornello di “Limone“, dobbiamo ammettere che Chiello è un maestro nello scrivere testi struggenti con pianoforti ancora più tristi.
Se Pascoli fosse ancora vivo, sicuramente avrebbe ascoltato questo pezzo 24/7, e forse anche noi dovremmo ascoltarlo un po’ più spezzo, quando ci scordiamo dell’importanza del restare sempre un po’ bimbi.