Chiello torna con il singolo Ho sbagliato ancora, fuori da venerdì 1 novembre. Questa traccia rappresenta un’ulteriore tappa nel percorso musicale dell’artista, che si evolve sempre di più in una direzione intima ed introspettiva. Si tratta di un brano intriso di una nostalgia dolceamara, che trasporta l’ascoltatore in una dimensione di ricordi lontani e di rimpianti per una storia d’amore finita.
In verità ti vorrei ancora
So che non dovrei, sono il solito, scusa
Non so stare lontano da te
Quando un rapporto finisce dobbiamo abituarci ad una nuova quotidianità: una presenza costante si tramuta in assenza e dobbiamo imparare a conviverci. I cambiamenti non sono mai facili e sentiamo il bisogno di ancorarci al ricordo di qualcosa che ormai esiste solo nel passato.
Le parole di Chiello riescono a colpirci nel profondo proprio per la loro semplicità nel ricordare con amarezza il passato, evocando momenti felici con la persona amata:
Quanto ci piaceva rotolare sui prati
Parlavamo fino alla mattina ubriachi
Alla fine del brano arriva la consapevolezza degli errori commessi: in una relazione bisogna cercare equilibrio, trovare compromessi e accettare l’altro senza cercare di cambiarlo in alcun modo. Purtroppo molto spesso ce ne rendiamo conto solo quando è troppo tardi e il rapporto è ormai irrecuperabile.
Con Ho sbagliato ancora Chiello raggiunge la consapevolezza dei suoi errori
La voce sottile e dolce di Chiello, unita alla straordinaria produzione di MACE, danno vita ad un pezzo estremamente malinconico, immerso in un’atmosfera densa di nostalgia per un amore che non può essere dimenticato. Sembra impossibile andare avanti, e l’autore spera ancora in un ritorno della donna amata. Continua a pensarla, ad immaginarla, a ricordare i momenti con lei.
L’incredibile universo sonoro realizzato da MACE riesce a creare una sorta di cornice onirica, all’interno della quale le parole di Chiello risuonano come se fossero in un certo senso lontane, in una dimensione altra, all’interno di un passato non più raggiungibile. Lì dove vengono custoditi gelosamente i ricordi felici ed indelebili, per non rischiare di macchiarli con errori ed incomprensioni, per conservare la purezza di ciò che è stato e che non potrà mai più essere.