Centomilacarie è giovane, classe 2004, ma la luce del suo talento sa splendere già molto chiaramente. Il 16 marzo è tornato a Roma per la prima volta dopo aver aperto quest’estate il live di Naska durante lo Spring Attitude Festival. Il suo ritorno è stato accolto molto caldamente dai fan. Già pochi secondi prima dell’inizio del concerto lo chiamano per nome, Simone, invitandolo sul palco.
La scaletta inizia da “pupille”, che stabilisce già quale sarà il mood dell’intero live: energia massima, quell’energia giovane e contagiosa che infiamma anche le ultime file. Centomilacarie invita subito il pubblico a cantare con lui, a completare il testo delle sue canzoni.
Proseguiamo su note più emozionali con “dove non posso guardare”. La maschera da duro si scioglie presto quando inizia a ballare sul palco e tra un pezzo e l’altro dialoga con chi ha scelto di passare qui la serata: “grazie di essere qui, sono onorato, spero che possiamo divertirci insieme stasera”.
Proseguiamo con un mix di vecchi e nuovi pezzi, prima “subaru” (dal suo album d’esordio “IO, NESSUNO“, uscito il 28 febbraio 2025) e poi “senza la barba sono grande anche io”.
Se si dà uno sguardo più approfondito all’artista e al palco si nota una grande coerenza anche a livello d’immagine. I toni del rosso, che hanno contraddistinto l’artwork di tutte le copertine dei suoi singoli, ritornano anche nel live tra il fondo del palco e le luci utilizzate. Allo stesso modo l’elemento delle ali, un visual che ricorre sempre sulle copertine, adorna il microfono.
Centomilacarie è capace di far saltare tutti i giovanissimi ragazzi presenti tra il pubblico. Ma è anche capace di farli emozionare, e questo non è scontato. Appena si siede alla tastiera, dalla folla si alza un boato di gioia che accoglie i tre pezzi che suona accompagnandosi con lo strumento. Prima “notte vodka”, poi “parquet”. Il pubblico si alterna tra il cantare insieme a Simone e stare in un silenzio di ammirazione quando sfiora i tasti.
Questo momento acustico si conclude con la canzone che più di tutte fa emozionare tutti: “Non mi riconosco”. È questo il pezzo grazie al quale molti hanno conosciuto Centomilacarie ed è questo il brano in cui sa venir fuori tutta la profondità e l’introspezione di questo giovanissimo artista.
L’emozione che prova anche lui è chiara, si legge nei suoi occhi e anche nella sua voce mentre ci confessa: “Roma è un grande ricordo. Ringrazio Gazzelle per avermela fatta conoscere quando ho aperto i suoi concerti.”
Prosegue la scaletta con “figli degli dei”, “Cancelli di Mezzanotte”,” solite cose”, “strappami la pelle a morsi”.
Ma il punto più alto dell’energia di questo live arriva proprio alla fine, in un perfetto climax. Su “quasi nuda” si scatena tutta la voglia di Largo Venue di vivere quel momento, tanto da sfociare in un pogo dove si salta tutti insieme. Centomilacarie scende tra la folla per “tg1”, pezzo che chiude il live in grandissimo stile e che fa respirare un’aria di festa e di giovinezza.
Siamo sicuri che rivedremo Simone a Roma molto presto, perché l’energia che ha emanato in questo breve ma intensissimo concerto è davvero difficile da ignorare.