“Ci Penso”: manifesto ribelle delle Tigri da Soggiorno

da | Gen 23, 2025 | Recensioni singoli

"A loro agio sul palco come in soggiorno": le Tigri da Soggiorno ci portano nel loro universo dalle sfumature funk rock grazie a Ci Penso.
tigri da soggiorno

Quando le cose non sono come vorremmo. Quando tutto gira al contrario e i “no” ti salgono spontaneamente alla gola. Ed è proprio lì che vorresti cambiare tutto. Le Tigri da Soggiorno ci insegnano questo: a perseguire quella luce, che è la verità, che è la libertà. A ribellarsi, a dissentire, a porci domande, ad andare oltre i luoghi comuni e a combattere le ingiustizie – ma con un riff di chitarra. Com’è che diceva Russell? “Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai”.

Così i loro pezzi ci addestrano alla sfrontatezza educata, alla ribellione della gentilezza stanca e sottratta alle sette note del pentagramma.

Voce, chitarra, basso e batteria: quattro elementi personificati in Guglielmo Rodorigo, Leonardo Onori, Fabio Llusku e Mattia De Tursi, le cui sonorità spaziano dal funk rock all’hip hop in una miscellanea soul degna di chi i motori non li accende semplicemente, ma li surriscalda. Dalla pura energia e l’animo fresco, l’impronta rock difatti risente del flow ritmato che li contraddistingue dando spazio scenico alla doppia anima della band.

“A loro agio sul palco come in soggiorno” – e non ci sembra strano che le Tigri da Soggiorno abbiano già all’attivo numerosi live in locali conosciuti nella scena musicale underground e ospitate in programmi radiofonici di un certa caratura, senza tralasciare l’esperienza a X-Factor nel 2022.

Ed è Ci Penso – l’ultimo singolo da loro pubblicato, l’8 novembre scorso – ad esserne la prova: un sound orchestrato in un rock giovane e scapestrato, il cui testo ne riflette l’esigenza nel portare la parola a chi non ascolta e giudica.

Il testo di Ci Penso delle Tigri da Soggiorno

Ho sempre detto che di notte la mia mente vola
Mi sveglio dopo un brutto sogno con un nodo in gola
Hanno provato a dirmi cosa dovevo fare
La storia che nella tua vita attendi il giusto vento
Ha trasformato tanti piedi in blocchi di cemento
Cos’è sta cosa che mi tiene sveglio a pensare?
Stasera ho una gran voglia di fare cose stupide
E di farle solamente per me
Ho voglia di sbagliarmi e di correre

Tu sei in cima alla lista delle cose da buttare
Quando parli ho una fitta
Ma che cazzo parli a fare
Quando pensi finisca se continui a tornare
Ho una voglia di gridare
Dio che noia

Lingua lunga, dimmi quanto ci sta
Quando le gente ti parla dietro e tu sei ciucco a brindare?
E vorrei ridere tra maschere in un mondo che mi fa piangere
In cui è facile avere delle armi ed è difficile avere del latte
Io c’ho tutto dentro
Il tuo cervello spento
Non mi stimoli, valori miseri che mi hanno tolto tempo
Ed è anestetico e patetico che i social siano un modo per esistere
La fame è tanta, spinge sulla gabbia
Lei prende la mia testa tra le mani e sa calmarla
Non capisco cos’è che non va

Tu sei in cima alla lista delle cose da buttare
Quando parli ho una fitta
Ma che cazzo parli a fare
Quando pensi finisca se continui a tornare
Ho una voglia di gridare
Dio che noia

Venti notti e poco giorno
Io più ci penso e non ho sonno
Vado via, il tramonto viola in fondo
Venti notti e poco giorno
Io più ci penso e non ho sonno
Vado via, il tramonto viola in fondo
Ma questo dove mi porterà?

Stasera ho una gran voglia di fare cose stupide
E di farle solamente per me
Ho voglia di sbagliarmi e di correre

Tu sei in cima alla lista delle cose da buttare
Quando parli ho una fitta ma che cazzo parli a fare
Quando pensi finisca se continui a tornare
Ho una voglia di gridare
Dio che noia

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