Perdersi nei “160BPM”: il salto di qualità di M¥SS KETA

da | Gen 14, 2025 | Recensioni singoli

La “ragazza di Porta Venezia” torna con 160BPM, brano pubblicato il 10 novembre sulle principali piattaforme streaming. Il brano è un viaggio nei meandri oscuri di noi stessi.

Avverto spesso l’esigenza 
 di mantenermi in una condizione di intersezione 
 fra l’onirico e il pragmatico

La premessa di 160BPM, brano pubblicato da M¥SS KETA il 10 gennaio per Island Records, segna una svolta qualitativa nella produzione dell’artista, qui apparentemente lontana dall’amatissima estetica kitsch con la quale si è imposta, sin da subito, al panorama musicale.  

Il risultato è una ricerca attenta sia da un punto di vista sonoro che concettuale, laddove i 160BPM, la techno e gli echi della dance primi anni 2000 si uniscono alle distorsioni stranianti del ritornello. La produzione è di Stefano Riva, da sempre braccio destro della ragazza di Porta Venezia, nonché co-ideatore dello stesso progetto M¥SS KETA.

Lampante il riferimento all’universo cannibale anni ’80 della Santacroce di “Fluo”, “Destroy” e “Luminal” (autrice con la quale, tra l’altro, M¥SS KETA ha collaborato nell’”Outro” di “CLUB TOPPERIA”), sia nel lirismo testuale in alcuni punti che per le dinamiche trattate. 

Dinamiche non così estranee alla narrazione a cui, da sempre, M¥SS KETA ha abituato il suo pubblico. 

Bad bitch stroll, tu non frequentare 
Vivo in un bad bitch world 
Noi ragazze viziate 
Icaro, sono qui per volare 
Sto iniziando a bruciare 
Sto iniziando a bruciare

Gli echi sono gli stessi: la notte, la dance, la lussuria e la perdizione.  

La stessa identità di M¥SS KETA, così prorompente nei progetti precedenti, qui sembra sfumata, appena visibile, dissolta come è dissolta la coscienza a contatto con i suoi anfratti più nascosti e bui.

Una notte persa in un bosco 
É lì che ho conosciuto il mostro 
Mi ha detto che mi avrebbe dato tutto 
Ma non sapevo quale fosse il costo

Un testo colmo di immagini criptiche, laddove sono permesse le più svariate interpretazioni. Una cosa è certa: il lato più nascosto della coscienza è capace di traghettarci fino agli inferi di noi stessi, inferi di cui pure viviamo, nell’eterna lotta tra bene e male che alberga in noi. 

Da qui, come già accennato nella frase iniziale, la necessità di mantenersi a contatto con la realtà, per quanto travolti, spesso, dall’irrazionale.  

160BPM annuncia l’uscita di un album

Il brano, che consta anche di un videoclip diretto da Simone Bozzelli, anticipa l’uscita di un nuovo album dal titolo “.”, al quale seguirà un tour dedicato.  

160BPM è, in definitiva, un grande salto di qualità per M¥SS KETA, che senza snaturarsi ha saputo ricercare il suo mondo artistico in sfumature più complesse e raffinate. 

La Playlist di Cromosomi