A distanza da quasi un anno dall’uscita del suo terzo album “Le Cose cambiano”, Massimo Pericolo rimpolpa il disco originale con una deluxe e l’aggiunta di quattro nuove tracce. L’intenzione è chiara: portare a termine il filo narrativo iniziato con la pubblicazione del disco e attualizzare le tematiche dell’artista alla più prossima attualità.
Le cose cambiano, Massimo Pericolo meno.
Le 4 nuove tracce rafforzano le posizioni già maturate dall’artista nel corso della sua storia musicale. I brani presentano pregi e difetti del disco originale, senza attuare grossi miglioramenti o ferire inesorabilmente il corpo del disco. Pochi colpi di testa, nessuna grossa rivoluzione musicale. Massimo Pericolo è questo. E può andar bene così
Il primo brano del lotto è Gavirate, pezzo dalla produzione puramente trap, con qualche accenno di chitarra nella produzione per fare contorno. Non c’è una vera e propria struttura: Massimo snocciola tutto il suo repertorio di rivalsa, immagini di vita vera, obiezioni statali e consapevolezza. Il tutto su un esercizione di stile che va dritto al punto senza fronzoli ed inutili orpelli.
Un solo featuring: direttamente da dio c’è (o quasi) Achille Lauro
Il brano Tony Montana contiene la collaborazione di Achille Lauro, su un brano dalle sonorità nuovamente trap e non troppo differente dal precedente a livello di atmosfere. Un ritornello completamente alla Emis Killa. con queste aperture effettate e l’utilizzo del marchio di fabbrica del primo Lauro: la voce pitchata in basso, con il timbro cavernoso e oscuro da signore della notte.
Sì, la nostra storia di violenza è nota tutti
Mi vesto di velluto, stendono i tappeti rossi
Ora dovessi addormentarmi e poi non risvegliarmi adesso
Ti prego, Dio, prendi quest’anima mia indietro, Lauro
E proprio qui interviene Achille, con una vera e propria strofa spoken alla “Ragazzi Madre”, non riuscendo però a catturare l’iconicità di quei tempi con liriche che non lasciano veramente un impatto rilevante. Un buon cantato completa poi il pezzo in buon stile, lasciando però inevitabilmente l’amaro in bocca. Dio non c’è ancora, ma le prospettive ci sono.
Troviamo poi Elimini, traccia dalla forma atipica per Pericolo. la produzione molto mellow con queste batterie quasi soffiate e un cantato sibilato quasi spoken, ci mostra un lato nuovo di Pericolo che speriamo si consolidi in progetti successivi.
A chiudere la scaletta e questa deluxe, Mood, forse il brano più stravagante dell’insieme. Su una produzione UK drill inedita per l’artista, Pericolo rappa utilizzando un flow spezzettato e di difficile funzionalità musicale. La produzione però è la punta di diamante della deluxe.
Le cose cambiano (deluxe) è una buona conclusione del disco, con momenti particolarmente ispirati e altri meno che rendono ancora più corposo il progetto. Si possono già intuire eventuali interessi a livello di ricerca e sperimentazione che potrebbero caratterizzare il futuro dell’artista. Massimo Pericolo resta fedele, nonostante i cambiamenti. La sua penna rimane costante nonostante il passare del tempo e tutto sommato è decisamente un bene.