Dopo una lunga pausa forzata, Lorenzo Jovanotti ritorna con Montecristo, un singolo che segna il suo grande ritorno dopo l’incidente a Santo Domingo. Sono passati 16 mesi da quel momento, ma l’artista è pronto a lasciarsi il passato alle spalle e a inaugurare un nuovo capitolo della sua carriera. Il brano non è solo una canzone, ma il simbolo di una rinascita personale e artistica, il primo passo verso il suo sedicesimo album in studio, in uscita il 31 gennaio 2025.
Questo nuovo progetto non si ferma qui: Montecristo anticipa anche il PalaJova, il tour nei palazzetti che prenderà il via il 4 marzo, con 35 date in tutta Italia e una chiusura all’Arena di Verona il 19 maggio.
Ma Montecristo è molto più di una traccia musicale uscita il 21 novembre: è il frutto di un percorso di introspezione nato durante la convalescenza di Jovanotti, costretto a fare i conti con la fragilità del proprio corpo. È stato proprio durante questo periodo che l’artista si è immerso nell’audiolibro de Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas.
Prodotto da Dardust, il singolo unisce elettronica reggaeton a sontuosi arrangiamenti orchestrali, mantenendo il marchio di fabbrica sonoro di Jovanotti.
Ad arricchire il lancio del singolo, il video ufficiale diretto dal duo creativo YouNuts, Antonio Usbergo e Niccolò Celaia, ambientato al Lido di Staranzano, in Friuli Venezia Giulia. Le immagini alternano cavalli in corsa sulla battigia, danze tribali e un duello simbolico di Jovanotti con la sua ombra, riflettendo il centro del brano: la tensione tra perdita e riscoperta, tra desolazione e rinascita.
Montecristo di Jovanotti tra ferite e nuove scoperte
La sua scrittura si muove su più livelli, intrecciando esperienze personali, richiami letterari e suggestioni universali.
Il brano si apre con un’invocazione a una sirena:
“Una sirena mi ha tagliato la strada
per costringermi a guardare le cose con occhi nuovi”
Questa sirena, simbolo mitologico e sfuggente, sembra rappresentare un evento di rottura, un ostacolo che spinge a cambiare prospettiva. È il punto di partenza di un viaggio interiore che obbliga a riconsiderare il proprio percorso, trasformando la difficoltà in un’occasione di crescita. Questa difficoltà è rappresentata palesemente dall’incidente che lo ha costretto a fermarsi.
Jovanotti ci porta indietro nel tempo, fino all’estate del ‘76, un momento cruciale in cui ha fatto un patto con se stesso:
“Diventa quello che sei, non come vogliono loro”.
Qui emerge il tema centrale del brano: la ricerca dell’autenticità contro le imposizioni esterne. Questa dichiarazione d’intenti non è solo un ricordo personale, ma un invito a trovare la propria voce e a seguire la strada che meglio rappresenta chi siamo realmente.
Non mancano i riferimenti al libro di Alexandre Dumas, “Il Conte di Montecristo”. Jovanotti si identifica con il protagonista Edmond Dantès, un uomo che perde tutto ma che attraverso la lotta e il cambiamento riesce a ricostruirsi.
“Cambiando molte volte la mia identità per mantenere fede alla mia dignità”.
Jovanotti dimostra ancora una volta la sua capacità di trasformare le difficoltà in arte, unendo il personale al collettivo. È una canzone che parla di rinascita, libertà e autenticità, ma anche di amore e mancanza, temi che toccano chiunque abbia vissuto momenti di perdita e trasformazione. Oltre ad essere un ritorno musicale, è un invito a “diventare quello che siamo”, nonostante tutto.