“GOBLIN” di DrefGold: quando la trap diventa mitologia

da | Nov 11, 2024 | Eventi, Recensioni album

DrefGold si reinventa con “Goblin”, un album che mescola introspezione e sperimentazione, segnando un nuovo capitolo nella sua evoluzione artistica e nella scena trap.

La scena trap italiana accoglie con entusiasmo il ritorno di uno dei suoi protagonisti: DrefGold. Con il suo quarto album, GOBLIN, il rapper bolognese alza ulteriormente l’asticella, proponendo un progetto che fonde sperimentazione e radici, introspezione e desiderio di evoluzione. Uscito venerdì 8 novembre all’1:00 per Epic Records, contiene 14 tracce.

Tre anni dopo il successo di Elo, il nuovo lavoro segna una svolta nella carriera di DrefGold. Un disco maturo e consapevole, che si svela in tutta la sua complessità già dal titolo: GOBLIN. Una metafora perfetta per descrivere l’immaginario del trapper, dove il mondo reale e quello fantastico si intrecciano.

Collaborazioni nell’olimpo della trap in GOBLIN

L’album conta su collaborazioni di altissimo livello. Capo Plaza, Tedua, Bresh, Tony Effe, Tony Boy e Pyrex portano ognuno il proprio inconfondibile stile, contribuendo a rendere ogni traccia un’esperienza sonora distinta. È evidente come DrefGold abbia saputo orchestrare le sinergie con i suoi featuring per creare brani che lasciano il segno.

Giovedì 7 novembre, l’Arca Milano si è trasformata in un vero e proprio tempio della trap per celebrare l’uscita di Goblin. Noi di Cromosomi eravamo presenti. Atmosfera buia, luci psichedeliche verdi e hype: la serata è stata un concentrato di energia, dove la musica ha fatto da protagonista. 

Tra i presenti, oltre ai protagonisti dell’album come TeduaPyrexBreshTony Boy e il produttore Drillionaire, spiccavano anche volti noti della scena: Tredici Pietro, Don Pero, Diss Gacha. Il momento clou è arrivato all’1:00, quando DrefGold ha preso possesso della scena salendo in piedi sulla consolle. Da lì, ha regalato un’esibizione incredibile: tutti e 14 i brani di Goblin sono stati eseguiti dal vivo, con i featuring dei presenti sul palco per rendere ancora più speciali le collaborazioni.

Dentro le tracce di GOBLIN

L’album si apre con ORAZIO KANE prodotta da Bdope. È una delle tracce più incisive di Goblin, un manifesto dell’estetica e della poetica di DrefGold. Fin dall’intro, l’atmosfera è chiara: è la “Gremlin season”, un mondo dominato da goblin e goonies, un richiamo alle atmosfere cupe e caotiche che permeano l’intero album. DrefGold ci trascina nel suo universo fatto di codici e rituali, dove il lean scorre e il senso di appartenenza al gruppo è imprescindibile. L’artista esalta l’importanza della lealtà e l’ossessione per il successo materiale: nuovi vestiti, nuovi uffici, nuove armi. Ogni elemento contribuisce a costruire un immaginario di potere e rivalsa.

Real, non fare il junkie, non fare lo snitch-es (Snitch, skee-yee)

Nuovi i miei panni, nuovi soldi, nuovi uffici

Nuovo goon, nuovo lord, nuovo kid usa una Glock (No)

GHOSTBUSTER, il brano con Capo Plaza, prodotta da YP e Daves, è un manifesto di forza e resilienza. Il beat martellante accompagna rime incisive che parlano di ascesa, ostacoli superati e una vita vissuta sempre al massimo. “Sono il ghostbuster, sippin’ on Russian, no eatin’ lobster, we eatin’ pasta” recita Dref, riassumendo il mix di concretezza e lusso che permea il brano.

Le produzioni, curate da alcuni dei migliori beatmaker della scena, amplificano l’intensità delle liriche. Sick Luke e Finesse, tra gli altri, si distinguono per la capacità di creare sonorità che spaziano da atmosfere ipnotiche a ritmi esplosivi. Questo si percepisce chiaramente in TZUNAMI, un pezzo in cui DrefGold riflette sulla sua carriera, oscillando tra la sicurezza di chi ha ormai trovato il proprio posto e l’urgenza di continuare a cavalcare l’onda del successo.

Tra le tracce più intense c’è PURPLE RAIN. Una produzione complessa che vede Daves, Exxpensive, Dibla, Jiz e Nemo Ravesi. La collaborazione tra DrefGold e Tedua dà vita a un brano in cui la malinconia e il senso di smarrimento si fondono con una produzione avvolgente. Siamo in un paesaggio emotivo fatto di pioggia e introspezione. La metafora della “pioggia viola” rappresenta un dolore che scorre dentro, un temporale emotivo che si abbatte senza tregua. 

Domani mi assalgono dubbi che salpano
Alla deriva in cui sono naufrago
Mi assaltano, mi baciano, mi lasciano per terra

E non c’è più una retta via quando vivi come in guerra
Tranquilla che domani so già che te ne vai

La solitudine diventa qui un momento di riflessione, ma anche di disorientamento, dove il confine tra realtà e pensiero si dissolve.

DrefGold tra i big della trap

Con SACRIFICI, DrefGold racconta il percorso dal basso verso l’alto, una scalata costruita su rinunce e determinazione. Esprime il contrasto tra il passato difficile e il presente di successo. È un grido di rivalsa, un invito a guardare oltre la superficie del lusso e a riconoscere gli sforzi dietro ogni conquista.

Segue MILLY ROCK, dove DrefGold e Tony Boy ci portano tra notti insonni, vuoti emotivi e una costante ricerca di significato. Prodotta da AVA, Daves, Murad e Finesse, ha un titolo che richiama il celebre ballo della cultura hip-hop, ma nel brano c’è poco da festeggiare: è un modo per sottolineare la disillusione di una vita apparentemente scintillante. DrefGold mentre descrive scene di eccesso e dipendenze, lascia intravedere un senso di smarrimento e vulnerabilità. Il lusso significa successo, ma anche isolamento e fuga temporanea dalla realtà.

Dentro tutti questi giorni vuoti
Mi specchio negli occhi della mia gent
e
Solo per la strada (Per la strada)
Non è un Milly Rock (No)

In JUNKIE BAR, DrefGold ci racconta di un luogo di ritrovo per outsider, un rifugio notturno in cui pensieri inquieti e dipendenze si intrecciano. La dipendenza diventa il tramite per trovare un’apparente pace, ma la notte rimane insonne, segnata da pensieri incessanti e un senso di alienazione. DrefGold riflette anche sul tradimento e la delusione, sottolineando come l’autenticità sia rara in un mondo dove tutti sembrano fingere, paragonando la superficialità degli altri a figure mediatiche come Maurizio Costanzo o Fabio Fazio. Qui la produzione è di Flat, Succo, Jiz e Daves.

Arriva BABE con il Tony Effe, prodotta da Drillionaire. Si parla di una relazione intensa e complessa, dove attrazione e frustrazione si intrecciano. Il brano esplora la dipendenza emotiva, con DrefGold che si trova intrappolato tra l’amore per la sua “babe” e il dolore che lei gli causa. Si susseguono immagini tra o passato e presente: la loro crescita insieme, i problemi e i cambiamenti personali. 

Disillusione e contrasto tra presente e passato

INFLUENCER prodotta da Flat e Jiz, è un brano manifesto di self-confidence, con il rapper che si definisce un trendsetter nonostante il disinteresse per le mode mainstream. 

I WANT YOU ft. Bresh parla di desiderio, perdita e disillusione. Compare anche il contrasto tra passato e presente, tra quello che si era e quello che si è diventati. Le  parole scorrono raccontando  di una realtà fatta di vizi e fughe, dove il senso di vuoto cresce nonostante le apparenze. Ci sono anche relazioni deteriorate e si ricerca l’autenticità in un mondo sempre più superficiale.

Vorrei adesso quello che ho perso
Vorrei te, ma non sei più la stessa (Ah-ah-ah-ah)
Vorrei tornare nella tua testa

I want you

DrefGold in RICK STEP OWEN celebra il suo status nella scena trap con un mix di ironia e sicurezza. Il titolo stesso richiama lo stilista Rick Owens, noto per il suo approccio audace e anticonformista alla moda, un parallelo perfetto per l’attitudine dell’artista. Il testo è infatti un concentrato di riferimenti che mescolano lusso, cultura pop e vita di strada. Tutto per celebrare il successo conquistato con determinazione.

ALLERTA METEO ft. Pyrex, prodotta da KIID e SadTurs, riflette su un’esistenza fatta di scelte ambigue. DrefGold tra lusso e ribellione, lascia trasparire un senso di insoddisfazione e ricerca. Con Pyrex al suo fianco, il pezzo diventa un’istantanea potente di una vita in cui il confine tra ciò che appare e ciò che è reale si fa sempre più sottile.

Arriva poi la titletrack, GOBLIN. È un inno alla sua evoluzione artistica e personale, presentandolo come il nuovo anti-eroe della scena trap: il GOBLIN. La metafora richiama il dualismo tra potere e responsabilità, una figura che si muove tra le ombre della città.

A chiudere l’album è VECCHIA GUARDIA che parla di crescita, lealtà e del prezzo della sopravvivenza in un mondo dove la fiducia è rara. Con un mix di malinconia e determinazione, DrefGold rende omaggio alle sue radici, riaffermando la sua identità in una scena che cambia rapidamente.

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