La bomba dell’afrobeats è scoppiata

da | Nov 9, 2024 | News

L'afrobeats unisce i ritmi della musica tradizionale africana alle influenze reggae, funk e dancehall. Il risultato è il nuovo trend musicale del momento!

L’ambiente musicale prende ispirazione dai contesti più vari: tantissime sono le possibili combinazioni di generi capaci di rendere una canzone unica. In radio e nelle nostre playlist si apprezzano sempre più spesso brani dalle influenze afro: stiamo assistendo al boom dell’afrobeat. Questo genere sembra essere il trend musicale del momento, registrando in un anno 13 miliardi e mezzo di stream su Spotify, provenienti da ogni angolo del pianeta.

Veloce (e per niente noioso) excursus sulle origini dell’afrobeats

Nato a cavallo fra gli anni ’60 e ’70 grazie al musicista ed attivista Fela Kuti, l’afrobeat mescola elementi della musica africana tradizionale ad influenze jazz, funk e highlife. Il risultato è un suono caratterizzato da ritmi complessi e movimentati, spesso arricchito da fiati e percussioni.

Agli esordi, l’afrobeat era un vero e proprio mezzo di protesta. Fela Kuti affidava alla musica la trattazione di temi politici, quali l’oppressione delle classi povere o la corruzione politica. Con gli anni, questo genere ha però perso la sua valenza sociale per arricchirsi, dall’altro lato, di nuove influenze musicali.

È proprio per questo motivo che, oggi, si fa una distinzione fra afrobeat e afrobeats, ovvero la sua versione molto meno impegnata politicamente, nata all’inizio degli anni 2000. L’afrobeats ha fatto proprie le musicalità dell’hip hop, del reggae e della dancehall, dando vita a pezzi dal ritmo irresistibile che stanno scalando le classifiche mondiali.

Un fenomeno musicale in continua crescita

La bomba dell’afrobeats è scoppiata nel 2020, e i postumi della deflagrazione si percepiscono ancora oggi (e continueranno a farlo in futuro, stando ai numeri!). Tale successo è da attribuirsi ad artisti come Burna Boy, Wizkid o Davido, e alle collaborazioni con artisti internazionali. Tantissimi sono i big names che hanno scelto di inserire influenze afro nei loro progetti: Drake, per esempio, ha lavorato con Wizkid nella composizione di “One Dance” e pure Beyoncé ha voluto al fianco artisti africani durante la creazione di “The Lion King: The Gift”. E ancora, sempre più spesso artisti latini si affidano a questi ritmi per le loro hit reggaeton. Forse è proprio la sua estrema adattabilità a rendere l’afrobeats un genere musicale in così forte ascesa!

Complici i social e la viralità che garantiscono, questo genere musicale ha attirato anche l’attenzione delle major, sia italiane che internazionali, le quali hanno iniziato ad investire negli artisti africani, fornendo loro l’accesso a produzioni di qualità maggiore ed a campagne di promozione globale della loro musica. Oltre a ciò, a contribuire al ritrovato successo dell’afrobeats sono state anche le comunità africane in giro per il mondo, che con orgoglio hanno diffuso la propria musica.

Insomma, l’afrobeats è l’ennesima e preziosa declinazione della globalizzazione. Questo genere rappresenta una vera e propria rinascita e celebrazione della cultura africana moderna, in un momento in cui c’è un forte interesse verso la diversità culturale e musicale. Con un mix irresistibile di ritmo e versatilità, l’afrobeats si sta affermando come uno dei generi musicali più influenti del momento.

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