BASTA, progetto di session musicali, video format ed eventi, nasce nel 2023 da un’idea di Diego Montinaro, alias Goedi, e Stefano Mastropietro. Si consolida nella scena musicale italiana per la sua originalità e freschezza.
Nel corso del primo anno di vita sono state pubblicate quattro session inedite che hanno visto la partecipazione di artisti del calibro di Altea, Bassi Maestro, Ceri Wax, Crookers, Coca Puma, Colombre, Drone 126, Ele A, Frah Quintale, Ensi, Laila Al Habash, Silent Bob, White Mary e tanti altri.
Mercoledì 6 novembre si aggiunge un quinto singolo, “BASTA SESSION N°5”, con Fenoaltea, Mecna, Bongi, Alessandro Cianci, Rareş e Goedi. Come ogni session che si rispetti viene anche pubblicato il video del making of del brano nello studio di Goedi, vero e proprio hub creativo in cui in ogni session si fondono diverse personalità del panorama musicale.
La regola è sempre la stessa: mettere produttori, cantanti e musicisti nella condizione di dover “improvvisare”, in quanto nessuno dei partecipanti sa chi ha registrato cosa e chi lo ha preceduto.
“BASTA SESSION N°5” è un brano che si destreggia tra groove e armonie sognanti ed è composto da Mecna alla voce, affiancato da Rareş che, insieme, realizzano un pezzo estremamente introspettivo. Le produzioni, invece, sono a cura di Goedi e fenoaltea (già presente in veste di remixer nella Basta Session N°3) e sono caratterizzate da un solido groove che accompagna le armonie di Bongi (rhodes e synth) e di Alessandro Cianci (chitarra e basso elettrico). Ad impreziosire il tutto, si aggiunge Rareş con una chitarra acustica nel secondo ritornello e una coda finale evocativa.
Abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda a chi ha dato il via al progetto BASTA:
Ricostruiamo il concept di BASTA: come è nata l’idea?
Ci siamo resi conto che la creazione e fruizione della musica spesso passa da catene creative stantie, fatte di reference e della rincorsa all’hype e a modelli preconfezionati, che spesso si traducono in ‘suona tutto un po’ uguale’. Ci sembrava bello provare a inserire un fattore istintivo e primordiale che provasse a rimescolare l’equazione. Per il momento l’esperimento è riuscito, in tutte le cinque session – anche avendo artisti molto diversi tra loro – l’incastro è venuto bene.
Dove vengono registrate le session?
Nello studio di Goedi a Milano, per il momento. Sicuramente terremo la location anche per le prossime session, anche se prima o poi ne faremo una in esterna. Siamo aperti al cambiamento.
Come è strutturata una giornata tipo in studio?
Si parte verso le 9.30 e da li si alternano in studio gli artisti, che hanno 90 minuti a testa per lavorare sul brano. Quando entrano non sanno cosa ha creato chi li ha preceduti, ascoltano il pezzo per la prima volta e lavorano sul progetto in solitaria.
Fino all’extra time sono da soli: quello è l’unico momento in cui sono tutti assieme e possono interagire per aggiungere gli ultimi ritocchi al brano, per circa mezz’ora.
Solitamente per le 19.00 abbiamo finito, anche se ci sono stati dei casi in cui ci siamo trattenuti un po’ di più.
È anche questo il bello di fare un format del genere: non sai mai cosa può succedere.
Con quale criterio scegliete gli artisti delle session?
Diciamo che è un mix tra la ricerca del corto circuito inaspettato, valore artistico ed empatia personale, senza quest’ultima si fa poco.
Abbiamo tanti nomi che, nel panorama musicale italiano, specialmente fuori dal mainstream, ci interessano. Ci troviamo solitamente a pranzo o in studio, sempre nella nostra zona (NoLo, ndr) e proviamo a vagare con la fantasia per pensare a degli incastri. L’ultima session, con Mecna e Rareş, è nata proprio davanti a un piatto di spaghetti.
Parlando della session appena uscita, com’è stato lavorare con ogni artista coinvolto?
Come anche nelle altre sessioni, una bellissima esperienza, emotivamente forte: è un po’ come se tutti ci portassimo per mano sino a fine giornata.
Io (Goedi) e fenoaltea abbiamo lavorato su due produzioni, su cui poi Bongi e Alessandro Cianci hanno aggiunto melodie sognanti.
Poi Rareş ha scelto una delle due opzioni, ha scritto la sua parte e Mecna l’ha chiusa con due strofe.
Diciamo che ogni volta è sempre un 1X2, fino alla scelta del progetto da parte della voce non puoi mai prevedere dove si andrà a finire a session finita.
Quale valore aggiunto hanno donato al brano?
Un’imprevedibilitá rara e, in questa session, una profondità di testo in cui Rares e Mecna sono stati davvero incredibili. Il testo è molto significativo, parla di relazioni che si mantengono forti anche in situazioni disperate come quella della guerra. Consiglio l’ascolto a tutti
A distanza di circa un anno dalla prima session di BASTA, vi chiedo se c’è un goal che avete raggiunto o che vorreste raggiungere per il futuro?
Il percorso è già molto stimolante e divertente, questo è già il nostro goal, ma se c’è una cosa che vorremmo, è portare il format della session dal vivo, ma tante cose sono da capire in questo senso. Sicuramente andremo avanti a fare altre session, abbiamo già qualche nome pronto per le prossime. L’obiettivo è non risultare mai banali. Fin qui, credo, ci stiamo riuscendo.
E per quanto riguarda gli eventi come quello dello scorso luglio in Triennale: ne risentiremo parlare presto?
Si, nel prossimo anno sicuramente. L’evento in Triennale ci ha dato enorme felicità – oltre che visibilità – e per dargli ancora più importanza abbiamo deciso di non replicarlo bel breve. Stiamo già pensando a cosa fare nel 2025, sicuramente torneremo live con qualche idea nuova.
Cosa bolle in pentola?
Al momento siamo concentrati sul comporre la Session 6 che dovrebbe uscire a inizio 2025. Stiamo ragionando anche, come detto, sulla parte live. Vorremmo riuscire per il prossimo anno ad ampliare il nostro pubblico senza però perdere quella compattezza – soprattutto artistica – che abbiamo tenuto fino ad oggi. Speriamo in bene!