Ormai sono passati 25 anni da Fight Club, l’opera di David Fincher che suscitò un vivace dibattito.
Dopo l’uscita del 1999, molti furono i critici che considerarono Fight Club controverso e provocatorio nel modo in cui affrontava temi come il consumismo, l’alienazione e la mascolinità.
Molti altri addirittura, espressero preoccupazioni per il messaggio del film, interpretandolo come una glorificazione della violenza e del nichilismo. La verità è che Fight Club altro non era che una critica alla società contemporanea. Motivo per il quale, molto rapidamente, guadagnò lo status di culto, diventando un film iconico nel corso degli anni.
Il breve racconto che segue non vuole essere un’analisi delle relazioni tra suono e immagini ma solamente una descrizione analitico-panoramica che può essere indagata e sviluppata in diversi modi. Molto spesso nelle analisi, fermarsi su un singolo oggetto, senza considerante l’antecedente e il successore significa attribuire funzioni incomplete o inesatte. Dunque si parlerà in maniera molto generale.
Ottica larga
A rendere ancora più speciali le parole dello scrittore Palahniuk e le ottiche di Fincher sono state sicuramente le musiche dei Dust Brothers, la band che già da gli anni ottanta iniziava a giocare con i campionamenti nello studio californiano. Non dimentichiamoci che il loro secondo lavoro ufficiale li vede spalleggiare con i Beastie Boys in un disco che passerà alla storia per l’originalità delle basi musicali nella scena hip hop.
La colonna musica di Fight Club svolge un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera claustrofobica e angosciosa del film. I suoni sono distorti e i ritmi frenetici in grado di riflettere la confusione mentale e l’alienazione del protagonista.
Musica diegetica in Fight Club
In Fight Club gli esempi di musica diegetica, ovvero la musica attiva all’interno del film, sono presenti soprattutto durante le scene nei club, dove i personaggi ascoltano musica che riflette gli ambienti in cui si trovano. Questa musica contribuisce a costruire l’atmosfera e il tono della vita notturna.
Alcuni dialoghi fanno riferimento a band e canzoni, rivelando le influenze culturali e musicali che permeano il mondo del protagonista. Questi riferimenti aiutano a contestualizzare le esperienze dei personaggi nel contesto della cultura pop.
In generale, la musica diegetica usata da Fincher serve a radicare i personaggi nella loro realtà, dando vita a situazioni e ambienti. In contrasto con la musica extradiegetica, che viene percepita solo dal pubblico e non dai personaggi.
Musica extradiegetica in Fight Club
La musica extradiegetica – quella che non è percepita dai personaggi e viene utilizzata esclusivamente per influenzare la percezione del pubblico – viene espressa nei momenti di violenza e di conflitto.
Le scene di combattimento, per l’appunto, sono accompagnate da musiche che amplificano la drammaticità della situazione, intensificando l’impatto emotivo delle scene. Anche le progressioni sonore durante i colpi di scena rivelano le tensioni interne e i combattimenti del protagonista con la sua identità.
La musica extradiegetica spesso crea un dissonanza ironica rispetto alle immagini sullo schermo, come nel contrasto tra la brutalità delle scene e la leggerezza di alcune melodie. Questo effetto rende la sottocultura di Fight Club ancora più palpabile, evidenziando la disconnessione tra ciò che è mostrato e ciò che i personaggi percepiscono.
Probabilmente Where is my mind? dei Pixies è uno dei brani più celebri dell’intera colonna musica, insieme a Jack’s Smirking Revenge dei Dust Brothers.
Mentre gli elementi diegetici aiutano a radicare il pubblico nell’universo della storia, la musica extradiegetica serve a enfatizzare emozioni, conflitti e ironie, contribuendo alla profondità e al significato del film.
Anche per questo nel 2008 Fight Club viene inserito, secondo la testata britannica “Empire”, nella lista dei 500 migliori film della storia.