Ascoltare gli alberi è l’ultimo singolo di Vasco Brondi, nato e scritto per i titoli di coda di Fiore Mio, il film/documentario di Paolo Cognetti nelle sale cinematografiche il 25, 26 e 27 novembre – di cui il cantautore ha curato l’intera colonna sonora.
È la prima volta che Vasco Brondi incontra il mondo del cinema e lavora a un progetto simile, girato sotto il ghiacciaio del Monte Rosa: “Fiore mio” è infatti un film sulla vita in alta montagna negli ultimi anni, sulla vita degli esseri umani e gli animali che vivono sotto il ghiacciaio del monte Rosa, che ormai si sta sciogliendo.
Grandi incontri, tra parole e silenzi.
Vasco Brondi con Ascoltare gli alberi ci permette di abbandonare la frenesia della quotidianità
Una canzone scritta e registrata nel rifugio del regista, Paolo Cognetti – e nei luoghi dove sono avvenute le riprese.
“La prima idea mi è proprio venuta mentre camminavo lì, un anno prima che questa canzone servisse. Si era manifestata mentre, seduto vicino a un torrente, lo ascoltavo scorrere, prestando attenzione anche al vento tra gli alberi, e mi sembrava di capire qualcosa di più dei misteri delle nostre esistenze. Dentro c’è il pensiero di Thoureau, ci sono i libri di Stefano Mancuso e le ore e i giorni che negli ultimi anni ho passato in mezzo ai boschi, camminando o rimanendo fermo immobile”.
da Instagram
Tenendo chiusi gli occhi, questo singolo ci riesce a portare con Vasco Brondi nei luoghi del film: una colonna sonora che permette di staccare dalla frenesia del presente e della città e che invita ad abbandonare tutto, andando ad Ascoltare gli alberi:
Mi troverai ad ascoltare gli alberi
Le cose che non sono urgentiMi troverai a contare i fulmini
E a deviare i torrenti
Come fossero i nostri destini
Le sonorità, molto vicine musicalmente all’ultimo album – “Un segno di vita” – e le parole, così cariche di significato e ben rappresentative, riescono a far venire gli occhi lucidi già al primo ascolto.
E un po’ come il maestro Franco Battiato in “Povera Patria” e nell’intero album “Come un cammello in una grondaia” (1991), Vasco Brondi fa luce su ciò che realmente conta, accantonando ciò che non è urgente, esortandoci a non fare calcoli e a non pensare al potere, al denaro, alle apparenze.
Piuttosto, facendoci riflettere su quanto sia importante fermarsi ad osservare ciò che di meraviglioso ci circonda – la natura, le stelle, i fiori – e su quanto arricchisca umanamente sentire il rumore del vento, l’aria fredda che viene dal ghiacciaio, un torrente che scorre.
Senza più seguire le sirene
Tutto questo mercanteggiare
Sempre attratti dall’apparenza, dal potere
Stare sdraiati nei campi
Delle ore più belle
Ammirare le stelle
Del grande piano regolatore
Fare la fame
Fare l’amore
Osservare il cielo
Come fosse la nostra missione
Guarda come cambia colore
Un contatto con la natura (e con la realtà) che purtroppo stiamo perdendo. Grazie Vasco, ancora una volta.