La paura ci accompagna, e se impariamo a non demonizzarla, è ciò che insieme ad altre emozioni ci rende vivi. Lo ricordano i Santi Francesi in Ho paura di tutto, specialmente nella parte che fa:
Ho paura del buio e dell’apocalisse
E menomale che
Ho paura di restare triste
Il singolo anticipa il loro nuovo ep “Potrebbe non avere peso” in uscita il prossimo 8 novembre. Nel brano troviamo la solita vocalità sorprendente, che ad ogni brano rivela sfumature nuove. Ma ormai tutti siamo consapevoli di quanto sia tecnicamente forte il duo, quindi non resta che concentrarci sulla parte centrale del lavoro.
in “Ho paura di tutto” i Santi Francesi pongono la paura come motore salvifico per eccellenza
”Ho paura di tutto, anche a livello di sonorità e groove, non lascia spazio a paralisi di nessun tipo, è anzi un inno all’accettazione della paura in quanto motore salvifico per eccellenza: se abbiamo paura, siamo ancora svegli”
Dunque è un brano per tutti quelli che si sentono persi, spaventati, disorientati. Non sempre è un male, non sempre è sbagliato. Forse, lo sarebbe non temere affatto. Come si vive una vita piatta? Questo è per i milioni di giovani in difficoltà: non esiste vita senza paura. E va bene così. I Santi Francesi non hanno mai fatto mistero di voler ricorrere alla loro musica per lanciare dei messaggi, virando verso tematiche magari controverse, ma mantenendo un tocco sempre gentile, mai crudo e invadente, pur rendendo molto bene i concetti, restituendo comunque immagini molto evocative.
“Il nostro linguaggio cerca sempre di essere molto gentile e cerchiamo di utilizzare ogni volta una poetica che affronti ‘qualcosa’, anche un tema importante, senza necessariamente dover spiegare tutto nel dettaglio. Apprezzo che si noti questa cosa perché anche il nostro impegno sociale è fondamentale. Di certo stiamo cercando di lavorare per eliminare i residui di mascolinità tossica che restano in noi e, in generale, un po’ in ogni uomo.”
Il sound richiama un po’ l’alternative music degli anni ’80. Chitarre, synth, sound rockeggiante e scuro. Ti ci immergi completamente durante l’ascolto, è un’esperienza che non ha bisogno nemmeno del testo per essere vissuta. Ma il testo c’è, ed è potente. Disegna perfettamente il disagio di un’intera generazione e prova ad accompagnare chi è perso, verso la consapevolezza e l’accettazione di un’emozione spesso ritenuta nociva e superflua. Fa decisamente bene alla società odierna vedere degli artisti, giovani, farsi carico degli altri in questo modo.
E per Ho paura di tutto, non ringrazieremo mai abbastanza i Santi Francesi e la loro estrema sensibilità.