Con la sua capacità di evolversi e adattarsi, il rap continua a essere una forza trainante nel panorama musicale, mantenendo sempre al centro il potere della parola e della narrazione. Il rapper Grido, co-fondatore dei Gemelli Diversi, gruppo che ha segnato un’epoca grazie alla fusione unica di rap e melodia, ne è la prova.
È uscito ieri, venerdì 27 settembre, Musica Eterna, il nuovo singolo di Grido in collaborazione con Clementino, per Orangle Records. Il brano, è stato scritto a quattro mani dai due artisti, ed è una traccia rap e hip-hop che esprime emozioni come rabbia e desiderio di riscatto. Ma questo singolo è solo un assaggio: Musica Eterna infatti è anche il titolo del prossimo album di Grido, in arrivo a breve.
Musica Eterna unisce abilmente sonorità contemporanee con il rispetto per le radici musicali di Grido, unendo passato e presente. È capace di mantenere vivo il cuore dell’hip-hop italiano, mentre vaga per nuove dimensioni sonore. Il rapper continua a spingere i confini del rap mantenendo intatta la sua autenticità.
La collaborazione con Clementino è un momento di grande rilevanza per Grido, una tappa fondamentale nel suo percorso artistico. Entrambi profondamente legati al mondo dell’hip-hop fin dalla giovinezza, hanno sviluppato una connessione con questo genere, che li ha spinti a innovare costantemente, affrontando tematiche profonde e complesse. Il risultato è un singolo travolgente, un vero “banger” caratterizzato da un sound potente.
Il beat è firmato Mastermaind, mentre Grido e Clementino si addentrano nelle contraddizioni della società moderna. In un contesto dove il vuoto culturale sembra prevalere, la musica diventa per loro un’ancora di salvezza, un atto di resistenza contro il caos.
Il rap che lascia un segno nel tempo
Il rap, nella sua essenza più cruda e viscerale, è sempre stato lo specchio di una società che lotta, un linguaggio nato per dare voce a chi si sente intrappolato nel caos quotidiano. Musica Eterna incarna perfettamente questa visione, trasformando l’ordinario in un manifesto di resistenza contro le ingiustizie e le superficialità della vita moderna.
Il brano inizia con una riflessione amara e profonda:
Ogni dannato lunedì mi chiedo perché sono qui, qui dove tutti vogliono fare la guerra
Un’apertura potente, che riflette la frustrazione di chi si ritrova ogni settimana immerso in una realtà di conflitti e pressioni sociali. In un mondo in cui i soldi dominano, il protagonista si interroga sul senso dell’esistenza, eppure sembra trovare una risposta nella sua missione artistica:
La mia missione è lasciare musica eterna
Nel caos della vita quotidiana, l’unica certezza per l’artista è che la sua musica durerà oltre la sua stessa esistenza, diventando un simbolo di eternità in un mondo transitorio.
”Musica Eterna” sfida il vuoto culturale
Il brano si immerge poi nelle incertezze della vita:
Tutti nasciamo nello stesso modo ma poi passiamo la vita a capire qual è lo scopo
La consapevolezza che, nonostante tutte le domande esistenziali, nessuno è immune dal destino, trasforma il testo in un’ode al “cogliere l’attimo”. Il rap diventa qui una filosofia di vita, un inno alla lotta quotidiana per lasciare un’impronta duratura, qualcosa che va oltre le mode effimere o il successo materiale.
Parte poi una sorta di polemica contro chi ostenta o cerca la gloria tramite beni materiali: soprattutto verso chi indossa evidenti collane preziose, chiaro riferimento ai trapper. Sembra un attacco a un certo stile di vita, in cui la fama e il denaro vengono visti come obiettivi ultimi. In contrasto, Grido ci ricorda che la vera eredità è quella che si lascia attraverso l’arte, l’integrità e la coerenza.
Si fa poi riferimento alla leggendaria Camelot, ciò non è casuale: il rapper si immagina come un cavaliere moderno, la cui battaglia non è contro i nemici fisici, ma contro l’indifferenza, l’apatia e il vuoto culturale del mondo contemporaneo. Con Musica Eterna, Grido guarda con determinazione al futuro, pronto ad affrontare nuove sfide creative.