Nostalgici, nuove leve, curiosi della musica: sono tutti accomunati, probabilmente, dall’aver ascoltato LEGGENDARIO, il nuovo album di Side Baby, uscito venerdì 13 settembre. Un album che parte ambizioso, in cui il rapper romano vuole cercare di raccontare la sua città, il suo quartiere, il suo passato e la sua quotidianità come sempre ha fatto, ma andando sempre avanti. Evolvendosi, ripensandosi, ritrovandosi.
Tutto questo ha fatto Side Baby nella sua nuova fatica discografica, distribuita da Warner Music Italy. E ha cercato di farlo in un modo… LEGGENDARIO. Citazione di Barney in How I Met Your Mother? No, solo la convinzione dell’ex membro della Dark Polo Gang su di sé: una persona, un artista, un rapper, che nonostante la giovane età, ha già impresso un segno indelebile nella storia del suo genere in Italia.
Featuring attesissimi, alcuni che ricalcano più sogni che realtà (a quanto pareva), un numero di producer disarmante, un lavoro titanico. Dietro a ciò, Arturo.
Noi di Cromosomi abbiamo potuto parlare con Side Baby del suo nuovo album LEGGENDARIO, ma anche di altri performer, della sua vita di oggi, del suo futuro. Per leggere qualche anticipazione, ti consiglio di scrollare.
Ciao Arturo, come va?
Tutto bene, grazie. Peccato per il tempo piovoso qui a Roma.
Anche qui a Bologna non va molto meglio. Ma parliamo di cose più belle: volevo complimentarmi con te per l’uscita del tuo nuovo album, LEGGENDARIO. Sei tornato dopo tre anni dal tuo ultimo disco, “Il ritorno del vero“: cos’è cambiato?
Sono migliorato. Mi sono allenato, sono un po’ più maturo, un po’ più concentrato.
Per quanto riguarda le sonorità, invece?
Niente, tranne il fatto che ho puntato molto su quello che piace a me. Ho anche un po’ sperimentato, perché ho portato vari producer, ma ho anche fatto canzoni diverse, anche una con una cantante. Un po’ di sperimentazione c’è stata, ma direi che rimane fedele alla mia linea.
Appunto, hai chiamato moltissimi producer per LEGGENDARIO. Cosa ti hanno dato in questo lavoro? Come li hai scelti?
Sono tutti produttori con cui mi trovo meglio a lavorare, con cui ho più affinità. Per tanti anni ho lavorato con un sacco di persone: sono andato a chiamare quelle che sapevo fossero giuste per il progetto.
Anche per quanto riguarda gli artisti con cui hai fatto featuring, come hai fatto a sceglierli?
Sono uno che lavora molto anche da solo. Non è che decido di fare l’album e vado subito in studio; io sono sempre in studio, giro, penso, incontro gli artisti delle città in cui mi trovo. Poi magari penso che può uscire un album. E’ stato qualcosa di molto naturale per le tracce, anche per la scelta dei feat: sono quelli con cui mi sono trovato meglio a lavorare fra le tante persone con cui ho avuto a che fare.
Molti artisti dei featuring, infatti, non sono nomi inediti da associare a te.
Ho fatto sia feat con persone con cui non ho mai lavorato prima, come Diss Gacha o mew, ma anche con i miei cavalli di battaglia storici, quelli con cui sapevo già che i pezzi sarebbero venuti una bomba.
Se c’è un’origine, da dove nasce LEGGENDARIO?
Dal fatto che penso di aver lasciato un segno nella storia del rap in Italia abbastanza indelebile. Diciamo che in questa leggenda sono presente: mi sono sentito di accollarmi questo termine.
LEGGENDARIO canta molto della tua Roma, del tuo quartiere. Cosa hai aggiunto rispetto al passato?
Partiamo dal fatto che tutto questo lo faccio per dare visibilità a Roma, che secondo me ne ha poca nell’ambito del rapo italiano. Ci tengo molto a rappresentarla e a farla parlare. Mi ha dato tutto: è la base del mio processo creativo, della mia vita.
Se dovessi scegliere la traccia a cui sei più affezionato del tuo nuovo album, quale sarebbe? Perché?
Per ora non ne ho una, perché l’album è fresco. Una che mi piace molto è “BONNIE & CLYDE” con mew, che è la prima voce femminile con cui collaboro. E’ una cosa nuova, mi è piaciuta, ci tengo,
Se dovessi descrivere LEGGENDARIO con sole tre parole, quali sarebbero?
Rap, vero e Roma.
Ce lo stiamo chiedendo tutti: Side cosa farà dopo? Continuerà a fare solo featuring con gli ex della Dark Polo Gang o ci sarà altro?
Questo non lo so dire adesso, ma io di sicuro non mi fermo qua. E’ solo l’inizio di un nuovo capitolo.
Hai cambiato vita. Dalla Dark Polo Gang a oggi sei una persona e un artista diverso.
Sì. Sono un po’ più maturo, più che completamente diverso. La mia vita è cambiata tanto e si vedrà sicuramente nella mia musica.
Cosa direbbe il Side Baby di oggi all’Arturo che si affaccia al mondo della musica per la prima volta? E cosa direbbe l’Arturo di ieri al Side Baby di oggi?
Il me di oggi al me di prima direbbe di stare attento a ogni cosa, alle persone e a sé stesso: il nostro carattere non è facile. Il me del passato al me di ora direbbe “bravo, ti sei impegnato e le cose stanno andando bene”.
Ma dei live ce li farai vedere?
Tantissimi, tantissimi, ma presto anche.
Era la risposta che volevamo.










