Ok, è Settembre.
E cosa c’è di meglio di una hit dai toni dolceamari da ascoltare in macchina al rientro dalle ferie?
“pupille” è il nuovo singolo di centomilacarie ed è esattamente quello di cui avevamo bisogno.
L’artista, dopo essere stato selezionato tra gli artisti di Spotify Radar, è tornato con un singolo che sa di caffè al mattino e di routine, di mancanze e di amori altalenanti.
pupille è un susseguirsi di vulnerabilità, accompagnate da un linguaggio viscerale che altro non fa che riportare alla testa delle immagini, vivide e chiare.
Prodotta da okgiorgio, pupille è anche un brano impeccabile dal punto di vista musicale, grazie al sound a metà tra l’indie e l’elettronico minimal.
Il brano è un crescendo a cui, piano piano, si aggiungono strati sonori che ad un certo punto esplodono senza mai esplodere davvero, lasciandoti a metà, sospeso tra sogno e realtà.
Ma ciò che rende pupille un brano cult è la voce di centomilacarie.
L’interpretazione dell’artista è quello che dà forma all’intero singolo: la fluidità delle emozioni, il modo in cui ogni parola è pesata, ogni respiro ed ogni pausa – un mix di fragilità e forza che rende l’ascolto quasi catartico.
La voce suona lontana e, nonostante la sua prepotenza, arriva come una carezza.
Questo anche grazie alla sua incredibile penna, una delle più evocative della nuova scena.
Il suo linguaggio è crudo ma tenero – ciò che scrive incarna la consapevolezza di un adulto raccontata con un’emotività infantile.
Fammi capire che sei vera, più vera di me
Così, centomilacarie recita, distruggendoci l’anima. Giusto in tempo, sia mai rientrassimo felici dalle ferie. Quanto siamo veri? Quanto lo saranno gli altri? Un ti amo detto per sbaglio, una casa in cui viversi.
Agosto, erroneamente infeltrito nei letti sfatti, suona come pupille, il sole ci baciava le guance invece ad oggi i giorni si consumano tra i nostri sogni.
pupille si è consacrata perfettamente all’olimpo delle canzoni settembrine.
Un pezzo che parla a chiunque abbia mai cercato di comprendere sé stesso attraverso gli occhi degli altri, e lo fa con una sensibilità unica, ormai marchio di fabbrica di centomilacarie.