Estate: leggerezza, divertimento, sole, amici. Per molti, la stagione più bella dell’anno. Per altri, invece, la peggiore. Mesi che sembrano interminabili, in cui il tempo si dilata e non passa mai e il calore soffocante annebbia la mente. È proprio in questa seconda categoria che rientra Mecna, noto amante del freddo pungente che solo l’inverno può offrire.
Non a caso, l’artista apre la sua trilogia del 31 proprio con una dichiarazione d’amore per questa stagione: “Vorrei piovesse per sempre”.
La leggenda del 31 è un viaggio insolito, che parte dalla fine.
Le tre date corrispondono a tre tappe della storia che l’artista vuole raccontarci. Il dolore causato da una fine, l’emozione di un nuovo inizio e l’espediente di un momento che non arriverà mai.
Nonostante i tre pezzi abbiano una continuità, sia tematica che cronologica, sono stati in realtà scritti in tre momenti di vita diversi, ad anni di distanza tra loro.
31/07
Per Mecna il 31/07 equivale all’apice di un’estate inoltrata, il segno che da adesso in poi la stagione andrà vero la sua chiusura. Ma indica anche un’altra fine, quella di una relazione. Una storia che, probabilmente, dopo essere giunta all’acme è terminata per “le complicanze disegnate a mano dalle distanze”, per una lontananza non solo fisica, ma anche emotiva.
Le assillanti domande alla fine del pezzo, che rimangono senza risposte – e che ritroviamo anche alla fine di 31/08 – ci proiettano in una dimensione di angoscia e attesa.
E quando parti, poi dove vai?
E quando torni, quanto manchi?
Quand’è che torni di preciso?
Quanti giorni? Che hai deciso?
Dove dormi? Quanto manchi
Quanto manchi
Un brano breve – dura solo due minuti – scritto e registrato di getto sulla base di “Avril 14th” di Aphex Twin. Un pianoforte delicato accompagna le parole di Corrado, che arrivano dritte al cuore di chi ascolta.
31/08
“Il 31 di agosto c’è una storia che nasce e un’estate che muore”, diceva Brunori.
Ed effettivamente, 31/08 ne è la conferma. Mecna racconta di nuove storie e nuove conoscenze. Degli sguardi eloquenti, degli incontri che non sono del tutto casuali. Si tratta, però, di un momento tanto emozionante quanto precario.
Tutto è ipotetico, l’unica certezza è che l’altra persona prima o poi se ne andrà e sarà dura ricominciare di nuovo da zero.
Cercherò di immaginare com’è
Non essere triste, non vivere come vivrai
Quando te ne andrai
Ma non te ne andrai
Come quando compriamo un paio di scarpe nuove e sappiamo che, prima che diventino comode, dovremo soffrire un po’.
Farai fatica a camminare come
Quando un paio di Vans nuove
Ti spaccano dietro il tallone
31/09
Settembre. Ufficialmente l’estate è finita, si va verso l’autunno. Si torna a studiare, a lavorare, si chiudono gli ombrelloni e si lasciano le spiagge. Il cielo si incupisce e le temperature si abbassano. A settembre bisogna fare i conti con tutto ciò che durante l’estate abbiamo trascurato. E anche i nostri sentimenti tornano dalle ferie.
Finalmente, in 31/09, Mecna riesce a dire addio, ad accettare ciò che ormai è finito. Con un piccolo dettaglio: il 31/09 non esiste sul calendario. E allora tutto rimane sospeso a mezz’aria in questa zona grigia. Un addio che non viene mai detto, che rimane fermo in un limbo. Una storia che rimane cristallizzata nel passato, che viene messa da parte senza mai lasciarla andare.
La leggenda del 31 non è la leggenda dell’addio, ma, come dice lo stesso artista, è quella della fine, la fine di una storia che in questo caso non coincide con un addio categorico. Quell’addio che forse non riusciremo mai a dire, se non il 31 di settembre.
Da trilogia a leggenda
Grazie ai tre brani Mecna è riuscito a mostrarci le sue zone d’ombra e a toccare le corde del nostro animo. Tanto che la trilogia del 31 si è trasformata in una vera e propria leggenda. Una ricorrenza da rispettare e celebrare, come fosse un rito sacro con i propri simboli – i fuochi d’artificio, le Vans nuove e un comune odio per l’estate.
Che, comunque, rimane la stagione peggiore.