Rocco Hunt torna Poeta Urbano con “PUSH!”

da | Lug 29, 2024 | Recensioni singoli

Dopo una carrellata di tormentoni estivi, Rocco Hunt con il suo nuovo brano "PUSH!" torna alle origini. E' stata questa l'impressione di tutti i fan dopo aver ascoltato il pezzo: un ritorno alla sua identità originaria, proprio quella che li aveva conquistati (e fidelizzati) agli esordi.

Dopo una costante presenza nei tormentoni estivi più riusciti nel corso degli anni, dopo essere stato uno dei protagonisti della musica commerciale degli ultimi tempi, Rocco Hunt torna alle origini con PUSH! . Un nuovo brano, che però rispecchia l’essenza di ciò che era il Rocco Hunt degli esordi -e che poi in realtà è sempre stato-, anche tormentone dopo tormentone. Nei messaggi lasciati sotto ai post pubblicati da Rocco nei suoi profili social è possibile leggere i commenti (positivi) dei fan, entusiasti del brano e soprattutto commenti dove gli stessi esprimono la loro gioia nel riascoltare il Rocco degli inizi, Poeta Urbano.

In PUSH! la vocalità di Rocco Hunt è valorizzata al massimo

Non solo perché il rap è effettivamente e decisamente il suo campo, ma anche perché rivela delle sfumature più dure della sua voce, che caratterizzano il pezzo donandogli forza, una maggiore espressività e una possibilità maggiore di essere recepito dal pubblico in maniera più cruda, reale, vicina.

Il pubblico può benissimo recepire dalla sua interpretazione anche la rabbia nel racconto di Rocco Hunt, perché PUSH! E’ questo: il racconto di una donna che sa approfittare dei benefici che la vita e le persone le offrono a discapito dei sentimenti altrui. E a discapito anche dei suoi. La stessa cover raffigura un attrezzo ginnico sovraccaricato da borse, lasciando trasparire quanto la situazione descritta nel brano sia pesante, quanto sforzo ci voglia per conviverci e liberarsene, ma soprattutto richiama il testo:

Si troppa bella, ma si favz

Come ‘sta borsa

Made in Istanbul

Sei troppo bella ma sei falsa, come questa borsa Made in Istanbul.

Diretto e incisivo, nella descrizione di un soggetto tossico, come tutte le relazioni che tesse. Non c’è purezza né verità nei suoi sentimenti, ma solo interesse. Interesse che la spinge a restare con una persona che non ama, mentre si lega furtivamente a qualcun altro.

Mi piacerebbe scrivere che non è un’immagine accurata della vita e delle relazioni moderne ma, ahimè, non posso. Sempre più uomini e donne mettono al primo posto l’interesse per il capitale (non quello di Marx), per la scalata sociale e per la paura di restare soli. Tutto ciò a sfavore dell’amore, precludendosi di vivere emozioni genuine. Basterà questo, per essere felici? Rocco Hunt ha forse descritto non un qualcosa di straordinario, ma semplicemente le fondamenta su cui si sta costruendo la nuova realtà e il nuovo concetto di amore negli anni ’20 del 2000?

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