Venerdì 17 maggio è uscito il primo EP di Petit con 21co Label per Warner Music Italy, dal titolo omonimo Petit, che contiene sei brani, tra i quali anche quelli diventati virali su TikTok.
Petit, pseudonimo di Salvatore Moccia, è emerso durante l’ultima edizione di Amici di Maria De Filippi, dove è arrivato fino alla finale, sfiorando la vittoria. Durante gli otto mesi del talent show, Petit ha avuto l’opportunità di avvicinarsi al suo sogno di fare musica.
Durante i casting, con la sua esibizione dell’inedito “Brooklyn” e la sua versione di “Tutto il resto è noia” di Franco Califano, ha colpito Rudy Zerbi convincendolo a includerlo nella sua squadra. Nato a Roma da madre francese e padre napoletano, il suo nome d’arte, Petit, richiama proprio le sue radici francesi. Prima di intraprendere la strada nella musica, però, giocava come centrocampista nella squadra Giovanissimi Regionali Under 14 dell’Avellino.
Il suo percorso di crescita all’interno della scuola Di Maria De Filippi è stato impressionante, durante il quale ha lavorato su altre canzoni contenute nell’EP. “Che Fai”, prodotta da Takagi & Ketra, ha superato i 6 milioni di ascolti su Spotify, diventando uno dei brani più ascoltati di questa edizione di Amici.
“Guagliò”, è stata prodotta da Zef e co-scritta con Alessandro La Cava. Anche questo singolo ha avuto un buon riscontro su Spotify, avvicinandosi ai 3,5 milioni di ascolti.
Il cantante classe 2005 ha trovato l’amore nella scuola di Amici. Non a caso è proprio l’amore il tema principale dell’EP. Il brano “Mammamí”, racconta di un amore passionale, travolgente e giovanile. Per la composizione, Petit ha lavorato anche con Dardust. Nel testo il dialetto napoletano aggiunge un tocco di autenticità e profondità emotiva, sottolineando l’incapacità di lasciare sola la persona amata. Il ritorno dell’amore implica una relazione che ha avuto delle interruzioni ma continua a ripresentarsi.
In occasione dell’uscita del suo primo album, abbiamo chiacchierato con Petit, ripercorrendo il suo percorso nella scuola di Amici e scoprendo qualcosa in più su di lui. Ecco cosa ci ha raccontato!
Ciao Salvatore, come stai? Ti saresti mai immaginato questo successo? Cosa ti aspettavi da Amici?
Non me lo sarei mai immaginato, davvero. Più che altro, non mi sono mai fatto grandi aspettative. Ho vissuto e goduto ogni giorno quello che stavo vivendo, senza preconcetti. Ogni insegnamento che ho ricevuto l’ho accolto con gratitudine. Non avevo aspettative precise, se non quella di crescere. È un sogno, certo, e ci speri, ci credi, ma non avevo messo in conto nulla di specifico. Mi aspettavo solo di crescere, perché Amici è una scuola che ti prepara per affrontare tutto ciò che avviene fuori: dai live, a parlare con le persone, a conoscere la musica. Sono tutte cose che magari non sai all’inizio, ma che quando vai lì impari e ti fanno venire voglia di sapere sempre di più.
Quando hai capito che la musica sarebbe stata il tuo futuro?
L’ho capito quando ho smesso di giocare a calcio, quindi neanche da troppo tempo fa. Poco più di un anno.
Da bambino sognavi di fare il calciatore?
Sì, sognavo di fare il calciatore. Ho iniziato a scrivere e fare musica quando avevo 14 anni. All’inizio era più un hobby, un’attività che facevo per divertimento, senza particolari obiettivi. Tuttavia, circa un anno e mezzo fa, ho avuto una sorta di rivelazione. Ho capito che la musica mi fa stare davvero bene, mi rende felice sia quando canto sia quando scrivo. Da quel momento, ho iniziato a prendere la mia passione più seriamente e a considerarla come una parte fondamentale della mia vita.
Nelle tue canzoni includi l’italiano, il napoletano e il francese. Come ti è venuta questa idea?
Non l’ho pensata in realtà, tutto avviene in modo naturale. Quando sento una base musicale, riesco immediatamente a visualizzarla e a immaginare quale lingua si adatta meglio: se in italiano, in napoletano, o magari entrambe. È una sorta di istinto. Allo stesso modo, con il francese, tutto parte spontaneamente. Seguo semplicemente ciò che mi viene in mente e lo metto su carta.
Di solito scrivi sempre o c’è proprio un momento in cui ti dedichi alla scrittura?
Cerco di scrivere nei momenti più liberi, soprattutto quando mi mandano delle basi o quando le cerco io stesso. La scrittura è un vero e proprio allenamento, quindi anche nei momenti liberi cerco sempre di scrivere. A volte il risultato può non essere eccezionale, altre volte può venire fuori qualcosa di molto bello. Quando ero nella scuola di Amici, scrivevo ogni giorno, sia per le cover che per i miei pezzi, e questo mi ha aiutato tantissimo.
Ci vuoi raccontare com’è nata “Tornerai”?
Forse nessuno sa come è nata questa canzone. Uno dei vocal coach, Giovanni, suona il piano. Io volevo fare una ballad, una canzone che mostrasse un lato diverso di me, perché fino a quel momento avevo fatto brani più “up” come “Si Che Fai” e “Guaglió”. Così mi sono messo in studio davanti al microfono e Giovanni ha iniziato a suonare il piano. Da lì è nato il ritornello. Ho subito capito che dovevo portare avanti questa canzone. L’ho finita di scrivere e poi la produzione di Gianmarco Grande ha perfezionato tutto.
Nell’album si parla anche di amore, cos’è per te?
Per me l’amore significa volersi bene. È quando stai bene con qualcuno, quando una persona ti fa stare bene e tu fai stare bene lei. Questa è la cosa più importante. L’ho capito mentre ero lì dentro, e ora, con la distanza, lo comprendo ancora di più. Quando sei lontano dalla persona che ami, realizzi quanto ti manca.
Per conoscerti meglio, quali sono i tuoi pregi e i tuoi difetti?
“Come pregi, posso dire di essere una persona molto solare e autentica. Invece, uno dei miei difetti è che a volte mi lascio condizionare troppo dal giudizio delle persone a me vicine”.
Ti piacerebbe vivere un altro tipo di competizione, per esempio partecipando a Sanremo?
“Sarebbe un onore partecipare a Sanremo, e mi piacerebbe molto farlo, ma è tutto da vedere. Si va a Sanremo quando si è pronti e quando si ha il pezzo giusto. Per ora, però, mi sto concentrando molto su quello che sto facendo. Se dovesse esserci l’occasione, il pezzo giusto uscirà da solo”.
Stai già lavorando a nuovi progetti?
“Sto già lavorando al prossimo progetto discografico”.
Per le date live ti stai già preparando?
“Sì, ci stiamo preparando. La cosa più bella è cantare live, quindi mi divertirò come ho sempre fatto, proprio come nella scuola di Amici. Darò sempre il 100%”.
Adesso con un EP all’attivo, un intenso instore tour e quattro appuntamenti live previsti per l’autunno, Petit è pronto a mettersi alla prova.