Tony Effe è ICON: la strada verso il successo

da | Mar 18, 2024 | Recensioni album

Più di chiunque altro, Tony Effe è uno dei pochi che non si è mai distaccato più di tanto dalla scena trap 2016, che ha completamente cambiato il volto della musica urban italiana. A differenza di molti altri, che col passare degli anni e dei dischi si sono distaccati da quella wave, il trapper romano […]

Più di chiunque altro, Tony Effe è uno dei pochi che non si è mai distaccato più di tanto dalla scena trap 2016, che ha completamente cambiato il volto della musica urban italiana. A differenza di molti altri, che col passare degli anni e dei dischi si sono distaccati da quella wave, il trapper romano ha sempre portato il suo stile… iconico. Tony Effe è ICON, il suo nuovo disco fuori dalla notte di venerdì 15 marzo. Parliamo del suo secondo percorso da solista dopo Untouchable. Nonostante non si parli di un concept album, possiamo sicuramente dire che c’è un filo conduttore: l’ascesa al successo.

ICON come i featuring, iconici.

Tanti nomi, tutti di alto calibro: questo è il biglietto da visita di ICON. Comprensibile la scelta di personalità come Lazza, Sfera Ebbasta e Geolier, che più di tutti rappresentano quel successo della wave 2016. Lo stesso discorso è valido anche per Tedua, Ghali e Bresh, che però portano una quota un po’ diversa rispetto ai nomi citati prima. Rose Villain e Guè vanno a completare, insieme a Simba La Rue, il nuovo che va su cui punta Tony Effe. Infine, come molti speravano, il ritorno quasi al completo della vecchia Dark.

Ricerca della hit: punto di forza o problema?

Possiamo affermare con relativa certezza che ci troviamo davanti ad un disco pieno di pezzi hit. Dai nomi dei featuring, alle produzioni (sempre in linea con lo stile di Tony), si sente la totale ricerca per una serie di pezzi in grado di spaziare in ogni ambito, a livello di propaganda social. Proprio a partire da questo possiamo dire che la debolezza di questo disco sia che non si sente unicità o interiorità. Anche le barre che sembrano più personali, sono “sporcate” da quello stile di strada che le rende simili a molte altre, troppo tendenti a quello stile street per dire qualcosa di nuovo.

Questo va a unirsi all’altro grande difetto della musica di Tony. Anche quando ci sono tentativi musicali diversi (a livello di approccio ad altri generi), anche quando tenta di cambiare flow, il risultato non riesce. ICON è un disco alla Tony Effe, ormai anche troppo. L’ascoltatore sa già quello che sentirà, sa cosa aspettarsi, c’è più curiosità per le strofe dei featuring che non per quelle dell’artista principale. Il co-protagonista più inaspettato è Bresh, che però dimostra di stare bene su qualsiasi canzone, riuscendo ad approcciare a qualsiasi stile diverso dal suo.

ICON di Tony Effe è successo o flop?

Con relativa sicurezza, non si può parlare di flop. Ci siamo trovati davanti un disco che sarà importante a livello di numeri, pieno di hit che sentiremo e risentiremo, almeno fino alla fine della prossima estate. Comunque siamo di fronte ad un progetto, a livello musicale, incompleto e ripetitivo. Tony con ICON non ha fatto particolari passi avanti, non ha detto nulla di diverso da ciò che era due anni fa. Ecco perchè questo disco va per preso per ciò che è: un prodotto leggero, non particolarmente interessante a livello musicale o tematico, molto invece a livello stilistico e di potenza di alcune strofe.

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