A seguito dell’attesissima data zero a Livorno (avvenuta lo stesso giorno dell’uscita del suo ultimo album La musica è finita), Francesco Motta fa il pienone per la data milanese del suo tour nei club ai Magazzini Generali.
Il cantautore e polistrumentista toscano non ha di certo bisogno di presentazioni, né di giri di parole. Anche perché, solitamente è la sua musica a parlare per lui: schietta, libera, senza compromessi, ma anche accogliente e confortante, il giusto rifugio in cui crogiolarsi (specialmente in una fredda e piovosa sera di novembre come questa).
In occasione di questa e delle prossime date del tour la squadra di Motta si allarga.
Oltre ai musicisti di una vita, ovvero Giorgio Maria Condemi (chitarre) e Francesco Chimenti (basso e cello), si aggiungono Davide Savarese (batteria) e Whitemary (synth ed elettronica). Sono loro I Fantastici Quattro che insieme all’artista danno vita alla magia, mescolando più influenze, più singolarità, ma conferendo allo show un’impronta collettiva potentissima. L’intesa tra ognuno di loro è davvero palpabile, ma niente di forzato, è una sintonia che sembra essere più un gioco di affinità elettive che altro.
“Vi presento la mia famiglia!“
Forse collettività è il termine in cui si può racchiudere tutto quanto.
A partire, in primo luogo, dalla presenza dei volontari di Emergency a ogni data, fino a quella di due cari amici e colleghi, che insieme a Motta hanno contribuito alla nascita di due pezzi con la “p” maiuscola. Parliamo ovviamente di GINEVRA e Willie Peyote.
“A un certo punto della mia vita ero convinto che se tutti facevano una cosa, soprattutto se questa cosa andava di moda, io ovviamente dovevo fare il contrario. Ero in qualche modo in una gabbia. Quindi poi mi sono detto, perché tutti fanno featuring e io no? E quindi niente, volevo chiamare sul palco una persona meravigliosa, con cui non solo ho cantato questo pezzo, ma l’abbiamo scritto insieme. Non ce ne sono tante in giro come lei, è una delle penne che mi piacciono di più. Ci tiene tanto alle parole che dice. Come tutti gli altri che sono nel disco nuovo, è consapevole che questo mestiere va preso sul serio. Ecco a voi GINEVRA“
“Per non perdersi mai più” in Maledetta voglia di felicità è un mantra che risuona più forte che mai e alleggerisce il cuore.
Motta canta, salta e suona inarrestabile (con annessa gambetta sinistra che parte a ogni ritornello e mezza bottiglietta d’acqua rovesciata addosso). Si passa dai pezzi de La musica è finita (Scusa che parte in ginocchio come una preghiera è pura ipnosi), andando a ritroso negli anni con l’adrenalinica Quello che non so di te suonata con la mitica Roberta Sammarelli, fino ad arrivare a La nostra ultima canzone e ai due gioiellini annata 2016: Sei bella davvero e La fine dei vent’anni.
C’è un sole perfetto
Ma lei vuole la luna
Dieci parole capaci di stendere anche quelli con la scorza più dura. Brano manifesto di una generazione (anzi, probabilmente anche più di una). Ritorna la pluricitata collettività. Questo pezzo urlato all’unisono racchiude in sé tutto ciò che mi fa amare la dimensione del live.
Amico mio sono anni che ti dico andiamo via
Ma abbiamo sempre qualcuno da salvare
E da baciare