Dopo aver fomentato l’hype eliminando tutte le foto dal suo profilo Instagram, Mahmood è tornato con il suo nuovo singolo: Cocktail d’amore.
Prima ancora del suo release, questo brano ha già suscitato polemiche e perfino accuse di plagio: Cocktail d’amore è infatti il titolo di un altro singolo, scritto da Cristiano Malgioglio e portato in auge da Stefania Rotolo. Ma bando ai pettegolezzi…
Un brano in cui sfogliamo un album di ricordi
Mahmood fa il suo tanto atteso ritorno con una ballad dal sapore nostalgico, durante la quale si ripercorrono i gesti quotidiani di una relazione ormai terminata e si ricordano con dolcezza i momenti trascorsi insieme. Non facciamoci ingannare dal titolo che rimanda ad un tormentone estivo! Questa è una vera e propria riflessione di ciò che è stato, razionale, pacifica, analitica: si ricorda un viaggio a Berlino e, con la stessa intensità, si riportano alla mente le aspettative ed i desideri riposti in questa relazione.
Perché per stare bene ho bisogno di toccare il fondo? Sono un bugiardo se ti faccio vedere che ho tutto sotto controllo ma più rido, più mi si fredda il cuore.
Non c’è nessuna retorica mainstream, nessun astio, c’è soltanto una presa di coscienza dei propri sentimenti: non solo dei più negativi, ma anche dei più dolci. I nostri lettori più fedeli ricorderanno la mia invettiva contro la poetica del dolore nelle canzoni d’amore: si racconta sempre il brutto di una rottura, quasi mai gli aspetti positivi dell’essere stati innamorati. Ebbene, Mahmood un po’ inizia a discostarsi da questa filosofia e lo fa ricordando la semplicità dei gesti, l’intimità, la quotidianità -questo è un po’ il mio punto debole, lo ammetto: il mio date ideale è cucinare insieme, più quotidiano di così si muore. Sono indubbiamente di parte!-.
Stammi bene, mi mancherà morire insieme tra i laser light.
La rinnovata collaborazione fra Mahmood e Dardust
Fin dalle prime note, l’impronta musicale di Mahmood è ben riconoscibile, ma riusciamo a cogliere anche altro: un alone di novità, un sound audace e misterioso risultante dalla commistione fra l’estro artistico di Alessandro e quello di Dario -aka Dardust-, il quale già in passato ha prodotto alcune pietre miliari della discografia mahmoodiana -fra cui Soldi, a cui l’artista deve il suo successo-. Mahmood, insomma, non ha paura di esplorare nuovi suoni ma, allo stesso tempo, sa come mantenersi ben radicato alle origini: il risultato è una musica sempre nuova ma costantemente riconoscibile ed attribuibile a lui. L’obiettivo a cui ogni artista dovrebbe puntare!
Date le premesse, non possiamo far altro che aspettare trepidanti il nuovo album, a due anni dall’uscita di Ghettolimpo. Piccolo spoiler: fra Maggio ed Aprile 2024 si terrà l’European Tour, durante il quale Mahmood si esibirà nei principali club europei, terminando con un concerto a Milano il 17 Maggio 2024! Quale occasione migliore per apprezzare il suo talento caleidoscopico?
Al termine di questa attenta analisi, indipendentemente dalle accuse mosse al singolo, basta un solo ascolto per rendersi conto che i due brani non hanno nient’altro in comune oltre al titolo. Tanta polemica per nulla, a mio avviso: di certo non saranno le prime né le ultime canzoni omonime!
A noi malinconici tutto sommato i pettegolezzi interessano poco, vogliamo soltanto essere cullati da canzoni che ci fanno crogiolare nell’amarcord e Cocktail d’amore è una di queste. Godetevi questo drink agrodolce allora, e buon ascolto!










