Roma sta diventando la nuova Milano della musica? Si tratta di un interrogativo complesso a cui rispondere.
Se Roma è la città degli artisti, Milano è la città del fatturato, anche in termini musicali. Sono questi i principali centri in cui si spostano gli artisti emergenti, con il loro sogno di intraprendere la carriera musicale e fare della musica il loro pane quotidiano, metaforicamente e non.
Per scrivere questo articolo, mi sono affidata ai feedback dei redattori di Cromosomi che vivono la capitale ogni giorno.
Ne è nato un dibattito secondo cui alcuni hanno sostenuto che Roma non abbia a disposizione spazi adeguatamente dislocati per ospitare concerti e serate a tema musicale, difficilmente raggiungibili e collocati in posizioni poco strategiche; altri, invece, hanno sostenuto che sì, gli spazi ci sono, ma mancano l’organizzazione e le competenze, spesso soppiantate dalle raccomandazioni.
Milano, al contrario, è fornita di una importante e funzionale rete di metropolitana che permette di raggiungere facilmente e in autonomia i posti di riferimento per la musica: Mediolanum Forum, Stadio San Siro, Ippodromo Snai San Siro, Circolo Magnolia e tanti altri.
Inoltre, le principali case discografiche si trovano a Milano, e a Roma sembra esserci poco e niente per gli emergenti che desiderano affermarsi all’interno dello scenario street e urban.
Non è da dimenticare anche il fatto che sempre a Milano vengano organizzati i maggiori eventi di lancio promozionale. Questo si collega strettamente a un marketing più funzionale, gestito mediaticamente e logisticamente in modo ineccepibile, che viaggia instancabilmente come un treno.
Queste sono solo alcune delle caratteristiche che permettono a Milano di essere la capitale della musica, dove tutto è più “smart” e le risposte arrivano “asap”.
Roma, nonostante il suo essere città eterna, deve ancora trovare la quadra per far sì che la musica diventi sempre più inclusiva e accessibile a tutti.










