L’Italia e la relazione tra territorio e innovazione: il tema del decimo anniversario del Wired Next Fest 2023

da | Ott 3, 2023 | News

Torna a Milano il 6, il 7 e l’ 8 ottobre il Wired Next Fest, il più grande evento in Italia dedicato all’innovazione e alle tecnologie digitali. Il Festival che quest’anno compie il suo decimo anniversario è interamente dedicato all’Italia e, in particolare, al racconto di come il nostro Paese sta costruendo il suo futuro, […]

Torna a Milano il 6, il 7 e l’ 8 ottobre il Wired Next Fest, il più grande evento in Italia dedicato all’innovazione e alle tecnologie digitali. Il Festival che quest’anno compie il suo decimo anniversario è interamente dedicato all’Italia e, in particolare, al racconto di come il nostro Paese sta costruendo il suo futuro, mettendo al centro i territori e la loro capacità di connettersi con il mondo.

Perché l’Italia? 

Risponde Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia:

Perché Wired è una testata che ha l’ambizione di raccontare la complessità delle cose che succedono e se proviamo a guardare le classifiche sull’innovazione e sul digitale, l’Italia chiaramente non è ai primi posti nelle classifiche internazionali, ma se si va ad indagare sulla complessità di questo fenomeno, scopriamo che ci sono delle eccellenze, dei campioni di innovazione che sono dei campioni internazionali ed è questo che il Festival vuole raccontare.

Il Wired Next Fest 2023 quest’anno si muove su due filoni di ricerca: il primo è quello dedicato alle eccellenze di innovazione in Italia e il secondo è proprio il rapporto tra innovazione e territorio perché l’Italia non può essere considerata un territorio uniforme dal punto di vista dell’innovazione: ci sono dei luoghi che ne rappresentano di più e altri che ne rappresentano di meno.

In questo senso Milano rientra in questi due filoni perché è il luogo principale dell’innovazione all’interno del nostro Paese, e in secondo luogo perché concentra tutta una serie di fattori: concentra visione, concentra investimenti, concentra un grande lavoro che viene fatto sulla formazione (il Politecnico di Milano, ne è un esempio: qualche settimana fa è stato designato dalla classifica internazionale come miglior Ateneo italiano). 

Un racconto che si declinerà grazie a 151 ospiti italiani e internazionali, 106 eventi, 40 workshop, 12 live performance, 7 exhibit, 3 palchi, 32 ore di live streaming e per concludere in bellezza ben 2 serate musicali: il 7 e l’8, precedute dall’opening party dalle 19:00 del 6 ottobre, sempre al Castello Sforzesco. 

Dalle parole dell’assessore alla Cultura di Milano, Tommaso Sacchi in occasione della conferenza stampa di presentazione del Festival si evince quella che è stata la grande sfida del Wired Next Fest di quest’anno, ovvero quella di trovare una location che non fosse semplicemente una location che avrebbe ospitato un evento, ma un luogo dove passato e futuro si intrecciano costantemente, dove la tradizione e l’innovazione entrano in perfetta sinergia.

Poiché il Wired Next Fest celebra la connessione tra territorio e innovazione, mettendo in evidenza la capacità del nostro Paese di bilanciare creatività e cultura, cambiamento e tradizione, il Castello Sforzesco rappresenta allora la “non location” ideale, un luogo che incarna perfettamente questa dialettica.

L’assessore alla cultura ha dichiarato: 

Il Castello Sforzesco è la cittadella di Leonardo e Michelangelo, è la stessa sede che a pochi metri ospita la Sala delle Asse affrescata da Leonardo Da Vinci ed è anche il luogo dell’ultima Pietà composta e scolpita dal genio di Michelangelo (Pietà Rondanini, Michelangelo Buonarroti, 1552-1564, ndr). Ecco, in questo luogo abbiamo pensato che potesse cadere il dibattito sempre così attuale e sempre così stimolante dei protagonisti del Wired Next Fest e credo che, almeno nelle premesse, non abbiamo sbagliato perché di fatto uno degli obiettivi di Wired è quello di cercare di convocare quelle figure di pensiero dell’arte e della cultura, della scienza e della tecnologia che hanno qualcosa da dire sulla nostra contemporaneità.

Il Wired Next Fest è il più grande evento a partecipazione gratuita in Italia e la gratuità dell’evento è permessa dagli Sponsor che quest’anno sono ben 26, i quali colgono nel Festival l’opportunità di avere un luogo in cui raccontarsi e in cui raccontare come l’innovazione sia trainante della rivoluzione che è in atto e come sia, in qualche modo, necessaria per restituire delle esigenze di consumo che siano coerenti con i bisogni delle persone. 

Loris Varo (Wired & Culture category lead), ha dichiarato:

Ecco  questo sarà possibile perché Wired fa sì che ognuno dei 26 Partner sia parte attiva del Festival e non semplicemente un logo come non lo è mai stato fino ad oggi, ma oggi a maggior ragione vista la tematica che affrontiamo, possa essere un luogo dove poter raccontare delle storie di valore, delle storie che possano essere di ispirazione, delle storie che possano permettere alle persone che interverranno come pubblico di interagire e di mettersi in gioco.

Il Wired Next Fest, con il patrocinio del Comune di Milano e organizzato in collaborazione con Audi, è reso possibile anche grazie al contributo dei seguenti Partner: Enel, Alfasigma, Angelini Industries, B!POD, Confagricoltura, DAZN, Ferrovie dello Stato Italiane, Generali Italia, Iliad, NTT DATA, PagoPA, Sial, Gruppo Telepass, TikTok, Trentino Marketing, RTL 102.5, Gamers Arena, Up2You, Piano B, Converso, Urban Vision, Westwing, NH Collection, Moovit, Pasqua Vigneti e Cantine

Durante l’evento verrà dato spazio, come di consueto, anche alla musica dal vivo con il format musica e parole che sul palco esterno del Cortile delle Armi, tra le 14:30 e le 18:00, vedrà protagonisti Raphael Gualazzi, Motta e Christopher, autore della colonna sonora di A Beautiful Life, uno dei film Netflix più visti dell’anno; e un ospite a sorpresa che salirà sul palco domenica 8 ottobre.

Non mancheranno gli appuntamenti serali dalle 19:00 fino all’01:00 con i dj-set nel cortile del Castello Sforzesco, nati dalla collaborazione tra Wired, Piano B e Ape. I protagonisti delle serate che si alterneranno alla consolle del Wired Next Fest sono Nikita Voguel, Yas Reven, Ruby Savage (UK), Mino Luchena e Sara Mautone

Molti anche i volti del mondo della musica e dello spettacolo: Drusilla Foer, Roberto Bolle, Nayt, Alessio Boni, Villabanks, Venerus, Willie Peyote, Rocco Siffredi, Gianluca Gazzoli, Federica Cacciola, Rose Villain.

Come ogni anno, il WNF offre al pubblico, sempre gratuitamente, attività, esperienze e workshop. Durante le due giornate di Festival 151 ospiti nazionali e internazionali si alterneranno in talk, interviste e keynote sul palco esterno del Cortile delle Armi e della Sala Bertarelli del Castello Sforzesco. 

Uno dei temi che attraverserà il Festival sarà l’impatto delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale, di cui parleranno Amandeep Singh Gill inviato delle Nazioni Unite per la Tecnologia; la deputata Anna Ascani; Paolo Benanti teologo e docente alla Pontificia Università Gregoriana; Brando Beninfei relatore dell’Artificial Intelligence Act del Parlamento europeo; Federico Cabitza docente universitario ed esperto dell’AI e l’antropologa Veronica Barassi.

Grande attenzione sul tema dei diritti civili e di quelli della comunità LGBTQ+ in particolare negli interventi dell’attrice Stefania Rocca; di Monica J. Romano, consigliera comunale a Milano, prima donna transgender eletta nella storia della città; dell’attrice e comica Debora Villa; dell’attore Paolo Camilli; dell’attrice e attivista Anna Gaia Marchioro; di Maurizio Bonati responsabile del Laboratorio per la Salute Materno-Infantile dell’Istituto Mario Negri; della giornalista scientifica Eva Bonelli e di molti altri esperti.

Temi economici, politici e sociali saranno al centro degli interventi di Elsa Fornero, già ministra del Lavoro e docente all’Università di Torino; degli economisti Salvatore Rossi, Jan Eeckhout e Carlo Cottarelli, già senatore e professore all’Università Cattolica di Milano, del sociologo Luca Ricolfi; dei giornalisti Beniamino Pagliaro, Silvia Sciorilli Borrelli, Francesco Costa e di tutti i protagonisti di questa edizione, acuti lettori del nostro tempo presente.

Ambiente e crisi climatica sono tematiche affrontate da Douglas Rushkoff, teorico dei media, scrittore e professore al Queens College di New York; dal premio Nobel per la Pace 2007 Riccardo Valentini; dai divulgatori scientifici Simone Angioini, Ruggero Rollini, Stefano Bertacchi e di altre figure di spessore che prenderanno parte agli interventi. 

Grande rilievo, certamente, avranno tematiche quali l’esplorazione spaziale e la space economy, così come tematiche legate in generale all’innovazione digitale e al mondo della cultura, delle sue declinazioni digitali e della creazione di contenuti. 

Tutto questo è Wired Next Fest, una tre giorni (circa) che Loris Varo (Wired & Culture category lead) nella mattinata di ieri, presso la Sala Stampa Franco Brigida di Palazzo Marino a Milano, ha descritto in modo esaustivo così:

Il Wired Next Fest non è solo il principale evento dedicato all’innovazione, ma è uno dei momenti culturali più importanti di Condé Nast Italia e noi rappresentiamo quella che è la visione di Condé Nast: noi crediamo che l’editoria, soprattutto quando si è leader come il nostro caso, abbia una missione molto importante che è quella di contribuire in modo serio, in modo rilevante, all’arricchimento delle persone che seguono i nostri contenuti. Queste persone devono portarsi a casa qualcosa che li arricchisca dal punto di vista della conoscenza o delle competenze e Wired lo fa in modo molto rilevante. Crediamo, allora, che il Wired Next Fest sia un esempio di un modo di accendere i momenti culturali che generano valore per le persone e anche per il Paese e, in questo senso, devo dire che aver deciso di perseguire questo tema che è l’Italia, che è esplorare la relazione tra territorio e innovazione, ha permesso di porre un accento su come la trasformazione digitale stia coinvolgendo tutti i settori merceologici: tutte le industrie del nostro Paese stanno lavorando sulla trasformazione che li travolge nella relazione con il consumatore.

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