Arctic Monkeys al Rock In Roma: “The Infernal City” ma non per il caldo caro Times

da | Lug 17, 2023 | #Cromosomiintour

Il 16 Luglio ritornano finalmente a Roma gli Arctic Monkeys, facendo registrare il primo vero grande Sold Out della rassegna del Rock in Roma 2023, presso l’Ippodromo Capannelle. Circa 34 mila spettatori si radunano per questa attesissima data, più che triplicando i numeri registrati nell’ultima doppia apparizione romana del 2018, testimoniando la crescita inarrestabile della […]

Il 16 Luglio ritornano finalmente a Roma gli Arctic Monkeys, facendo registrare il primo vero grande Sold Out della rassegna del Rock in Roma 2023, presso l’Ippodromo Capannelle.

Circa 34 mila spettatori si radunano per questa attesissima data, più che triplicando i numeri registrati nell’ultima doppia apparizione romana del 2018, testimoniando la crescita inarrestabile della band inglese, attualmente composta da Jamie Cook, Nick O’Malley, Matt Helders e l’inarrestabile, incredibile, amatissimo frontman Alex Turner.

Numeri alla mano, osservando il trend di crescita e la velocità con cui si è arrivati all’esaurimento dei biglietti, non appare una follia pensare che prossimamente li potremo ammirare all’interno della cornice dello Stadio Olimpico o addirittura, chissà, del Circo Massimo.

Nella settimana in cui il Times regala a Roma la copertina, definendola The Infernal City, la Capitale effettivamente si infiamma, non solo però a causa di questo caldo record, ma soprattutto per questa serata così epica da riportare la City ad essere Eternal.

Ad accogliere e far compagnia a coloro che hanno sfidato le massime temperature pur di assicurarsi un posto sotto palco, Willie J Healey, cantautore britannico che sta aprendo i concerti degli Arctic in questo summer tour europeo. A seguire, con una folla già vastissima davanti, è il turno degli special guest delle due date italiane, ovvero gli Hives, che con circa un’ora di grande rock fomentano forse più di quanto ci si sarebbe aspettati un pubblico estremamente variegato, da ragazzi giovanissimi fino ai cinquantenni dall’animo rockettaro.

Nonostante l’euforia già alta, l’attesa per i veri protagonisti della serata sembra non terminare mai e l’hype è altissimo. Con qualche minuto di anticipo eccoli finalmente, gli Arctic Monkeys, a fare il loro ingresso sul palco, capitanati dall’incredibile Alex Turner. Il suo magnetismo è qualcosa di difficile da spiegare a parole. Un misto di stile ed eleganza, tonalità e variazioni della voce, sensualità intrinseca, gestualità controllata e precisamente inserita nei tempi scanditi dalla musica. Voce, chitarra, piano, c’è tutto anche sotto il profilo tecnico-artistico in quest’uomo, ormai amatissimo da tutti, forse al punto da oscurare il resto della band.

Contribuisce nella focalizzazione su Alex, un palco sul cui sfondo centrale padroneggia un enorme cerchio, al cui interno si susseguono le riprese del concerto stesso, soffermandosi prioritariamente (e giustamente) proprio sul frontman. Le grafiche al suo interno, complice anche l’outfit della band, sembra riportarci ad un’atmosfera degli anni ‘70, come poi confermato dalla sfera specchiata, tipica di quella generazione, che scende dal soffitto ricreando l’atmosfera del ballo di fine anno del più classico dei college.

Un’ora e mezza circa di delirio, caratterizzata da un alternarsi di generi e ritmi che ci trasportano in tanti piccoli scenari differenti, mantenendo questa essenza cangiante tipica dei loro Album. Spazio al nuovo ultimo album The Car, ma senza farne il protagonista della scaletta, realizzando un equilibrato mix che ci permette di ripercorrere anche la carriera della band, a partire da Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not(2006), passando ovviamente per gli l’album AM (2013) e Favourite Worst Nightmare (2007), che forse racchiudono le canzoni più amate dai fan.

Tutto il pubblico canta, balla, beve. L’atmosfera sembra quella di un festival internazionale e ci sentiamo onorati ed estasiati da una musica così vera e di una qualità così alta. Dopo quasi venti brani, il classico ritiro della band dietro le quinte che avverte dell’imminente fine dello show, quasi a chiedere alla gente di dare tutta l’energia e la voce rimaste per i prossimi ultimi brani, tra i quali una piacevole sorpresa nella scaletta rispetto alla data milanese del giorno precedente: l’amatissima I wanna be yours.

L’ultimo pezzo è R u mine?
Cari Arctic Monkeys, se questa fosse veramente una domanda, sarebbe retorica.
Siamo indubbiamente e infinitamente vostri.

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