Se sei “Migliore di me” è perché tu sai andare avanti

da | Giu 12, 2023 | Recensioni album

Migliore di me è il nuovo malinconico album di dile: uno di quei prodotti che ti lasciano l’amaro in bocca, portandoti a riflettere sulle possibilità che hai ormai inevitabilmente perduto. Il romanticismo di dile è molto educato, bussa alla porta più volte prima di entrarti dentro. Una volta accomodatosi, però, si mette al tuo fianco, […]

Migliore di me è il nuovo malinconico album di dile: uno di quei prodotti che ti lasciano l’amaro in bocca, portandoti a riflettere sulle possibilità che hai ormai inevitabilmente perduto.

Il romanticismo di dile è molto educato, bussa alla porta più volte prima di entrarti dentro. Una volta accomodatosi, però, si mette al tuo fianco, pronto ad accompagnarti verso il nostalgico tunnel di Migliore di me.

Migliore di me vede nel suo incipit un brano estremamente riflessivo, che prende il nome di Sceneggiatura. All’interno del pezzo la nostra fragilità viene messa a nudo, mostrando le sue infinite sfaccettature. Il centro è il rimorso, emerso dalla consapevolezza di non poter più tornare indietro, di non poter più agire proprio nel modo in cui avremmo voluto.

Potessi riavvolgere il tempo,

scoprirci in un modo diverso,

tornare a quel giorno e non fare lo sbaglio

Sarebbe così bello poter riscrivere una nuova sceneggiatura, diventare gli autori delle nostre stesse azioni così da poterle controllare a posteriori, senza farci intorpidire dalla paura.

Perché, in fondo, non c’è mai conseguenza peggiore di lasciarsi sfuggire un’occasione.

La tracklist continua a scorrere, finché non è il turno di un brano un po’ più movimentato: Ti capita mai. All’interno del pezzo vengono fuori delle abitudini in cui è quasi impossibile non ritrovarsi. Queste vanno dal parlare delle solite cose con le amiche di una vita, sino al voler chiamare qualcuno che ci ha fatti stare male per urlarglielo in faccia.

La verità è che forse oggi non era proprio il giorno adatto per ascoltare il prodotto di dile, il quale ci mette faccia a faccia con questo Mondocane. Possiamo sentire sul nostro petto le ferite aperte sul cuore dall’artista, proprio mentre ci racconta di come cerca i gesti di qualcuno di cui sente la mancanza.

È struggente vedere come il tempo, questa volta, non sia visto come colui che ricuce le ferite, ma come il carnefice. È soltanto sua la colpa se adesso non possiamo più sentire gli stessi profumi, vedere gli stessi luoghi e sentire la stessa pelle sotto le dita.

Rimbomba forte nella nostra mente quel si è fatto tardi ormai pronunciato da dile.

A condire Migliore di me con un’ulteriore manciata di malinconia arriva, poi, anche la dolcezza della voce di Federica Carta. Che mettevi sempre è un feat tra due artisti che sanno incastrare le proprie tonalità alla perfezione, intrecciando le loro voci con delle fila che portano all’uscita dello stesso labirinto.

Levami, levami dalla testa

Questa canzone è ciò che mi resta di te

Che mettevi sempre

Il nostro cammino verso la causa delle nostre inquietudini vede il suo epilogo con Migliore di me. All’interno dell’ultimo pezzo l’artista crea un mix di tutte le sue paure e le sue aspettative, ponendosi come obiettivo quello di abbandonare il piccolo sé.

Forse dopo esserci accorti che il tempo incombe su di noi, pronto a scatenare il suo potente impeto per distruggerci, è arrivata l’ora di utilizzarlo bene. Non potremo mai tornare indietro, ed il solo pensiero di ciò che abbiamo perso ci logora dentro.

Ma, in fondo, c’è un motivo in particolare per cui tu sei Migliore di me: sai andare avanti. Forse è arrivata l’ora di imparare.

 

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