Habitat Cielo è il titolo del nuovo album di Silent Bob e Sick Budd. Composto da dodici tracce, è un lavoro discografico intrigante sin dal titolo, sognante ma pragmatico.
Habitat Cielo si avvia con la traccia Bussola, che non a caso risulta orientare l’ascoltatore verso un’esperienza quantomeno immersiva. La traccia, già nota come singolo estratto, è emozionale sin dalle prime note di pianoforte Due collane è il brano successivo, dalla matrice sostanzialmente urban-pop, spendibile e molto attuale.
La narrazione di amori finiti e di ansie di vivere trova spazio anche in Blu Notte, brano cromaticamente nostalgico e dai suoni un po’ sgranati dall’evidente approccio sperimentale.
Habitat Cielo si pone in modo audace all’interno della scena rap o, perché no, R&B italiana nel raccontare i disagi di un’esistenza che trova via di fuga proprio nella musica. Di fatti, l’album prosegue con Sole in Zona, che presenta uno scenario tutt’altro che semplicistico a livello testuale, forse ridondante nel giro di accordi ma sicuramente ipnotico.
Il racconto dell’essere vulnerabili richiede coraggio e questo di certo non manca agli artisti Silent Bob e Sick Budd che con Habitat Cielo gradualmente conquistano sempre più pubblico, avvezzo all’urban o anche no.
Come si è detto, lo sforzo sperimentale d’inventiva è notevole e sfocia anche nella traccia Paura del Buio, dall’evidente profondità dall’approccio volto all’introspezione. Il brano racconta di quanto a volte diventare grandi e lasciar andare il passato risulti meno automatico di come si era immaginato.
In ogni caso, l’ascolto di questo album scorre piacevole e riflessivo fino all’altra traccia nota del progetto, Mamma ho l’ansia, un po’ più indie dei brani precedenti. Anche se con una panoramica generale sul progetto Habitat Cielo ci si accorge che definire le influenze risulta se non difficile, irrilevante.
Al termine dell’ascolto di questi brani ci si ritrova davanti ad uno spaccato generazionale tutt’altro che banale e molto ben raccontato.