E’ uscito giovedì 23 marzo per INRI con la distribuzione di Universal Music Italia Kylian Mbappè, il nuovo singolo dei Kaufman. Dopo l’entrata nelle playlist di Spotify New Music Friday e Indie Italia con la loro Miyazaki continua il viaggio musicale della band che torna con un nuovo brano.
Questo singolo sa di fresco, è perfetto da ascoltare durante la bella stagione, magari proprio mangiando sushi o bevendo delle buone birre, così come invitano a fare i membri della band.
Tra parole riflessive e riferimenti letterari, una chitarra indie pop ed una cassa definiscono in maniera esemplare il sound del pezzo ed introducono il tema centrale di questo brano.
Kylian Mbappè parla d’amore, ma lo fa in un modo singolare. Questi ragazzi raccontano di come un sentimento confuso a volte, possa diventare più nitido che mai.
La prima strofa racconta dei dubbi che la nascita di una relazione può generare, di quella voglia di cercare l’altro ma di non farlo per paura che qualcosa vada storto, di quel viaggio tra le paranoie tipico di chi non sa che nome dare ai sentimenti. Si tratta però di incertezze ritenute lecite, perché bisogna sempre stare in guardia con i sentimenti.
Perchè regalare qualcosa a qualcuno
spesso non serve a niente
Il ritornello sembra viaggiare su un binario totalmente opposto: le preoccupazioni svaniscono e diventa importante esserci per l’altro, anche solo per poco, per alleviargli le preoccupazioni e magari per trovare insieme la propria dimensione felice all’interno di un tempo che scorre sempre più rapido.
Ho preso quattro birre birre e vabbè
I giorni passano veloci
come Kylian Mbappè
E perché no, insieme si può anche sognare di viaggiare, parlare, confidarsi, imparare a conoscere i gusti dell’altro, e magari, riuscire ad amare davvero .
Durante la loro carriera i Kaufman di brani ne hanno scritti tanti, ma questa volta tornano più decisi che mai per ribadire un messaggio importante. Dalla musica non si direbbe, ma sembra quasi che lo vogliano gridare, così che possa facilmente rimanere impresso: vivere l’amore, in fondo, non è poi così male.