Passano gli anni e di Calcutta neanche l’ombra. Tutti che droppano, tutti che annunciano prossimi drop, ma lui no. Lui resta lì, non sappiamo precisamente dove in questo momento, ma c’è, aleggia sulla scena it pop, la scruta, ma non si muove.
Quello che un tempo era catalogato come indie, oggi non è altro che quanto di più pop si possa immaginare. E allora, tutti ci chiediamo, che non sia il momento giusto per Calcutta di tornare a gamba tesa sulla scena?
Perché se decidi nel 2020 di fare un feat con Franco126 e nel 2021 con Marracash, come non pensare che la dimensione di Calcutta possa essere ormai quella dell’it pop? L’indie è morto diceva qualcuno, precisamente con l’avvento dei Thegiornalisti, e allora perché non restare tutti insieme appassionatamente in questo macro cosmo dell’it pop?
Calcutta è così, non immagino per nulla una campagna di promozione immensa per la sua prossima uscita. Immagino un fulmine a ciel sereno, una di quelle cose che ti accorgi che è successa solo al mattino, perché ormai sei così fatto di Xanax che è inimmaginabile pensare di essere svegli a mezzanotte.
Come immagino il prossimo drop di Calcutta?
Spero con pochi feat, in modo tale da ascoltare il suo racconto, vivere la narrazione degli eventi che sono intercorsi tra Evergreen e il prossimo album. Il rischio? Che dopo una lunga assenza possa essere una sorta di “festa della musica”, un botto di feat e poco pathos. Quello che ho sempre amato in Calcutta è l’estrema semplicità con la quale tratta scene di vita quotidiana, pochi voli pindarici e tanta ciccia, pragmatismo urbano che non lascia spazio ai fronzoli.
Pensandoci bene, già con Evergreen notammo la capacità di Edo di essere un precursore di quello che sarebbe stata la musica. Un fenomeno pop che si confermò dopo il successo di Mainstream, lontano parente di quel ragazzo che suonava con la sua chitarra all’Ex Dogana a Roma ai festival di Bomba Dischi, quando Oroscopo era Donna Favela per intenderci (lo sapevate, vero? ndr).
Chissà come sarà il prossimo album di Calcutta. Chissà se ci sarà mai il prossimo album di Calcutta. Forse lo stiamo aspettando come si aspetta il prossimo album de I Cani, come si aspetta Godot, come si aspetta l’amore, su una panchina alla fermata del bus, con un ombrello giallo conteso.