Sanremo è la vetrina per eccellenza. Lo sa bene HU, al secolo Federica Ferracuti, che dalla fine della kermesse musicale ad oggi è stata catapultata in un’altra dimensione, la sua, quella sotto i riflettori, perché è sacrosanto che si parli di lei, che si ascolti la sua musica, che i suoi Numeri primi abbiano modo di essere conosciuti su larga scala.
Un viaggio fatto da undici uniche fermate, che è il cardine di questo lavoro. Unicità e irripetibilità come proprietà fondamentale di ognuno di noi e del nostro operato. HU ora lo sa, ha acquisito questa consapevolezza e vuole urlarlo al mondo, passando dal pop all’elettronica, con la sua voce come minimo comune multiplo di questo lavoro.
Il primo brano dell’album è la title track, Numeri primi appunto. Un brano che ha lo scopo di essere lo slogan della prima raccolta di canzoni di HU. Siamo unici, irripetibili e indivisibili: un consiglio di come vivere al meglio la nostra unica vita.
Prima di sparire è quel quesito che spesso ci siamo fatti. Immaginatela come una chiacchierata con il destino, seduti a tavolino con mezza birra a testa. E se il destino assumesse le sembianze di colei o colui che più ci ha fatto male?
Togliamoci i vestiti prima di sparire…
Ma non solo quelli, in quei casi bisognerebbe nudi totalmente, paure comprese. Un face to face che possa farci capire come finirà.
Forse il segreto è perdersi
dimmi come si fa
fino a dimenticarsi dove ti trovi
lasciati andare
Guai è il singolo con Francesca Michielin. Un brano che parla di mancanze, di guai possibili, di appartenenza viscerale, di cuori sempre in tempesta. Ma cosa saremmo senza l’amore? Davvero crediamo di essere migliori senza quella spinta propulsiva che ci smuove e ci porta fuori dal letto ogni mattina? Bello amarsi, prendersi cura di noi stessi, ma quanto è decisamente appagante amare l’altro, sapere che una persona farebbe di tutto per te e viceversa? Non è egoismo, è “solo” amore.
Ti auguro la vita segue la scia di Abbi cura di te. C’è così tanto dietro quel sentimento, non si può provare odio o indifferenza nei confronti dell’altro che va via, o che abbiamo deciso di lasciare andare via.
Mi hai visto piangere,
nuotare via tra le lacrime…
Un inno alla vita, augurare il meglio sapendo di poter stare peggio per un po’, giusto il tempo di metabolizzare l’ennesimo colpo. Poi ci si rialza, ogni tanto ci si ripensa, e si sorride, perché il bello della fine di una storia è ricordare solo i momenti positivi, i sorrisi, le lacrime di gioia, e augurare la vita, sempre.
Ti auguro la vita ovunque tu sia…
La versione migliore di noi è il brano che chiude Numeri primi. Non è un caso la posizione di quest’ultimo, l’elettronica in crescendo in tutto l’album sfocia in questa traccia. Brindare agli inizi, alle albe, alle notti che finiscono bene, ai buoni propositi. Questa canzone chiude un cerchio, ma ha tutte le intenzioni di aprirne un altro, un nuovo progetto che vedrà HU coinvolta, magari in Italia, magari a Berlino.
Spicca il volo HU, e ti auguriamo la vita ovunque tu decida di andare, per qualsiasi cosa tu voglia fare.