I Brucherò nei pascoli hanno presentato ieri sera, 17 novembre, lo short-doc dedicato al loro ultimo album, “Umana“. Il documentario ci ha portato dietro le quinte di quasi tutte le canzoni del disco, raccontato direttamente dalle voci della band, di chi ha lavorato all’album insieme a loro e di chi ha collaborato, come Lamante. Il risultato è molto interessante e contribuisce a farci conoscere più a fondo i pensieri e i valori della band, restituendoci uno spaccato della società circostante nei suoi lati più crudi e spesso ignorati.
Questo short-doc è stato prodotto da Nikon, “la macchina migliore sul mercato” e presentato all’Angel Bar di NoLo: forse non la location migliore sul mercato, ma senz’altro una delle più accoglienti e sicuramente la più adatta per entrare in sintonia con il mood dei Brucherò nei pascoli.
L’evento faceva parte del progetto Periphonic della Milano Music Week, che ha l’obiettivo di portare la musica nei quartieri meno centrali della città. In questa sua prima edizione, Periphonic si concentra sull’area di Pasteur – Via Padova – Turro – Martesana, con una settimana ricca di eventi a cura di Chullu Agency.
Che disco è “Umana”
“L’umanità in pezzi” è l’immagine che meglio descrive “Umana”, il secondo album dei Brucherò nei pascoli, un lavoro che trasforma storie, fragilità e vissuti in un affresco musicale capace di attraversare generi e sensibilità diverse. L’opera, pubblicata da Woodworm e anticipata da alcuni brani chiave come “Tua da far paura” e “TVB”, nasce come un mosaico di vite ai margini: coppie spezzate, dipendenze, angeli caduti, persone dimenticate. Una sorta di moderna antologia corale in cui ogni protagonista trova spazio e dignità, riflesso di una collettività inquieta e contraddittoria.
Il tono dell’album è più cupo e intenso rispetto alle precedenti produzioni del gruppo, complice un sound che attinge con naturalezza a post-punk, rap ed elettronica, intrecciandoli in un linguaggio personale e internazionale. La produzione di Tommaso Colliva contribuisce a rafforzare questa identità, lasciando spesso che la musica prevalga come forza narrativa autonoma. Ogni brano di “Umana” racconta una storia che vale la pena di essere ascoltata: le canzoni che però hanno una marcia in più, forse, sono la title track “Umana”, “Due passi insieme”, “Manila” e “Africa”, che racconta il fragile tentativo di un padre di riavvicinarsi alla figlia.










