Dopo Palermo e Bologna, la seconda edizione del progetto torna dove tutto è iniziato: a BASE Milano, il 3 dicembre 2025, dalle 19.00. Non un semplice live, ma uno di quegli eventi che mescolano suoni, facce, conversazioni e un certo modo di stare insieme che a Milano funziona solo quando c’è spazio vero, non quello di circostanza.
La line-up è costruita con una cura che parla da sola. Filo & Goedi aprono le danze, come sempre in modalità warm-up intelligente: ritmo netto, buon gusto e quella capacità di portare la sala nel mood giusto senza strafare. Poi arrivano gli Eternal Love, duo milanese che in questi anni ha trovato una sua nicchia riconoscibile: set che non cercano il colpo facile, ma costruiscono progressione, atmosfera, continuità. Non è “musica da sfondo”: è un viaggio controllato, elegante, con un occhio alle vibrazioni della notte e uno alla città che scorre fuori dalle vetrate di BASE.
E poi c’è Willie Peyote, che mette subito l’asticella più in alto. L’artista torinese non fa mai performance neutre: arriva con testi affilati, una band che sa cosa significa dinamica live e quella sua ironia che non ammorbidisce niente, anzi. È uno dei pochi in grado di tenere insieme il pubblico da club e chi segue la scena cantautorale. Racconta, punge, fa muovere la testa, e tutto nella stessa sequenza. La serata si chiude con un altro set degli Eternal Love, che riportano la temperatura sui binari elettronici del progetto.
Ma Jameson Distilled Sounds non vive solo sul palco. BASE, per una sera, diventa un piccolo ecosistema: il muro su cui il pubblico può lasciare una firma — gesto semplice ma perfetto per questo progetto — e la sfida a tempo per preparare il cocktail Jameson, Ginger Ale e Lime guidati dal Brand Ambassador Riccardo Cerboneschi. Dettagli che fanno parte della grammatica del brand e che, senza troppo rumore, creano quella dimensione partecipativa che rende l’evento più accessibile di tanti altri.
Come già visto lo scorso anno, c’è anche un momento più intimo e tecnico: il talk Il processo creativo in studio, questa volta con Willie Peyote. È un format interessante perché parla del “dietro”, del modo in cui un brano prende forma, delle decisioni invisibili e degli errori che diventano spunti. Dentro BASE, questo confronto sembra naturale: artisti, pubblico, produttori, tutti nella stessa stanza a smontare e ricostruire la musica. Il ciclo dei talk proseguirà a Roma il 17 marzo 2026, e poi a Napoli in primavera.
Il resto del calendario conferma la struttura itinerante del progetto: I Candelai a Palermo, il Locomotive Club a Bologna, Roma, Napoli. Ogni data ha un’identità sua, con ospiti diversi e una combinazione di live e DJ set che mantiene l’attenzione alta. Il comune denominatore è semplice: valorizzare scene locali e dare spazio sia ai nomi storici sia a quelli che stanno crescendo adesso.
Jameson Distilled Sounds si regge su un’idea precisa: creare un luogo mobile dove artisti e pubblico possano incontrarsi senza formalismi. Indipendenza, autenticità, inclusione — valori dichiarati, certo, ma qui trovano un’applicazione concreta. Un progetto che parla di musica, ma soprattutto di comunità, e che in questa seconda edizione sembra aver trovato una maturità nuova.









