Tempo è il nuovo album di Laila Al Habash uscito il 24 ottobre per M.A.S.T./Undamento: un disco che avrà “una vita bizzarramente sorprendente nel tempo”.
Le tracce di Tempo sono 12, di cui solo 9 inedite; il percorso che ha portato all’uscita di questo disco, infatti, è iniziato lo scorso 28 maggio con “Fumantina”, per poi continuare con “Tuareg” (29 agosto) e “Sahbi” (3 ottobre).
La tracklist vanta la firma di diversi producer: Rocco Giovannoni, notforclimbing, Emanuele Triglia, Niccolò Contessa e… Golden Years. Sì, Pietro Paroletti (nome d’arte di Golden Years) è il produttore di ben 6 delle 12 tracce di Tempo e, effettivamente, si sente.
”Ritento – recuperare il Tempo
È il brano che apre il disco e che, più di tutti, dimostra la necessità che Laila ha di riappropriarsi del proprio tempo, soprattutto di quello che sembra ormai perso.
Ciò che serve è un po’ di leggerezza:
“E adesso salgo in braccio al vento, navigo col motore spento
Svuoto la testa e la riempio solo di tramonti in silenzio
Rallento, rallento
Ritento a tempo”
”Fumantina” – c’è Tempo per stare bene
Questa seconda traccia, invece, ci pone davanti a una giostra di emozioni (a volte una montagna russa, altre volte un autoscontro) e ci insegna che va bene essere tristi, annoiati e, perché no, menefreghisti.
“Per me è proprio naturale
Io non so che vivo a fare
Se non cambio sempre umore
Mi contraddico per errore”
”UFO” – non è mai il Tempo sbagliato
“UFO” è una dolce lettera che Laila scrive alla sé del passato e, implicitamente, anche alla sé del futuro. Quello che emerge dalle sue parole è una perenne inadeguatezza, un sentirsi sempre in ritardo rispetto agli altri, ma anche un desiderio di riscatto, senza rinnegare ciò che è stato.
“Oggetto piccolino, cerchi la tua tribù
Io arrivo dal futuro adesso che non ho più l’ora di filosofia
Ti vengo a prendere con una bugia
Facciamo una pazzia, incendiamo scuola mia
[…]
Ti aprirò la faccia e ti sussurro che
Che non serve che non mangi più
A queste cose non ci credere più”
Bellissima.
”Che lavoro fai” – il Tempo di distrarsi
“Qui tutti mi chiedono solo: “che lavoro fai?”
Io cerco solo qualcosa di buono, che tesoro hai?
Qui tutti mi chiedono solo: “che progetti hai?”
Parlano tutti al futuro e nessuno è mai qui”
La fissazione per il lavoro e la preoccupazione per il tempo “sprecato” della città (in questo caso Milano) si scontrano con la semplicità vera e per niente scontata della provincia (romana).
”Voglia” – trovare Tempo per l’amore
Una vera hit – femminista! – che rimane in testa dal primo ascolto.
Le parole di Laila sono quelle di una donna ferita, sì, ma non rancorosa: c’è la “Voglia” di capire come sia possibile tradire e “amare” in questo modo.
“Voglia
Oh mio dio, che voglia
Di strapparti il cuore
Fammi vedere quanto amore hai
Per me, per lei”
C’è anche una bellissima citazione a “E salutala per me” di Raffaella Carrà:
“Salutala per me
E dille che non ho rancore
E se puoi farle anche un favore
Non confondere il suo nome”
Decisamente nella top 3 del disco.
”Mi servi” – il Tempo della provocazione
In “Mi servi” Laila canta, da una prospettiva femminile, il desiderio amoroso in un modo sempre associato all’immaginario maschile e lo fa con provocazione, ma anche con un pizzico di dolcezza.
“Io da te
Non voglio mica questo granché
Solo che
Se guardo nel futuro siamo ancora io e te
[…]
Chi lo sa se pensi a me
Meglio per te se pensi a me”
”C’è Tempo”
Un gentile invito a godersi il presente, senza preoccuparsi troppo del futuro e dei propri “limiti”.
“Non capisco cos’hai da invidiare
Non capisco cosa c’è da aspettare
Di così grande
Da non poter ammirare
Il bello che hai intorno
E quello che sai fare”
”Desiderio” – non ha Tempo
Una riflessione sulla natura del desiderio, che è tale solo se rimane insoddisfatto.
“Che mistero il desiderio
Cosa me ne faccio?
Più lo guardo, più lo voglio, più lui cambia posto
[…]
Brucia e non muore mai”
”Timido” – dove va il Tempo?
“Timido” riflette su quale sia il vero senso del tempo – “dove va il tempo?” – e della sofferenza che ne deriva – dove va tutto questo tormento?.
Inoltre, una chicca è la citazione a “Mi piace far l’amore al pomeriggio” di Ornella Vanoni; Laila canta:
“Siete matti voi timidi
A vivere così
Troppo pudore per nulla
L’istinto che non decolla”
”Sahbi” – godersi il Tempo
Lasciarsi andare senza preoccupazioni? Non è mica un male!
“Don’t carry me home
I feel alive, I feel love, I feel fine”
”Sogno 86” – il Tempo si ferma
“Sogno 86” è il brano più sperimentale del disco ed è immerso in una dimensione onirica travolgente; la situazione raccontata è quella del risveglio da un sogno particolare, in cui tutto il corpo è coinvolto ma, allo stesso tempo, ancora “bloccato”.
“Decifro ma non ha molto senso
Ma chi c’è là?
[…]
Corro ma resto qui
Desideri intimi”
”Tuareg” – il Tempo si stampa nella mente
Una gentile carezza alla malinconia di tutti noi.
“Domani chiederò ai tarocchi
Se mentre vai verso un tabacchi
Mi penserai, mi penserai”
Tempo è un reminder per tutti: godiamocelo – il nostro e anche quello di Laila.










