Osserviamo Appassire i Due Girasoli di Galeffi

da | Mar 12, 2022 | Recensioni singoli

Con un’esibizione a sorpresa sul tetto dello Sparwasser a Roma, Galeffi ha annunciato l’uscita del suo nuovo singolo Appassire alla mezzanotte dell’11 marzo. Ma il cantautore romano sembra non voler smettere di sorprenderci. Così allo scoccare della mezzanotte, Galeffi rilascia anche Due Girasoli. Ed è con questi brani che l’artista pianta i semi del suo […]

Con un’esibizione a sorpresa sul tetto dello Sparwasser a Roma, Galeffi ha annunciato l’uscita del suo nuovo singolo Appassire alla mezzanotte dell’11 marzo. Ma il cantautore romano sembra non voler smettere di sorprenderci. Così allo scoccare della mezzanotte, Galeffi rilascia anche Due Girasoli.

Ed è con questi brani che l’artista pianta i semi del suo nuovo percorso artistico, dopo due anni di stop. La voce delicata e le melodie morbide accompagnano pensieri pesanti. Galeffi ci trasporta nel suo giardino interiore, dove ci troviamo ad essere cullati da quella malinconia che ci portiamo dentro.

Ma cosa succede se le piante del nostro giardino sono appassite?

In Appassire, Galeffi caratterizza perfettamente lo stato d’animo dello spleen. Le piante non hanno dato i fiori che ci aspettavamo, ma ci hanno donato pensieri opprimenti ed ennui. Abbiamo lasciato appassire il tempo e le relazioni, anelando ad un ideale di felicità, tanto desiderato quanto irraggiungibile. 

Io ho comprato le piante ma le lascio appassire

Non ho voglia di niente, di niente che si può dire

E ho perso un sacco di tempo che non ritornerà

La vita è solo un momento di una notte romantica

La relazione appassita, narrata nel singolo, rappresenta solo la punta di un iceberg fatto di malessere esistenziale, disillusione e decadentismo. Un iceberg fatto di spleen.

Certe volte ti chiedi se mi ami davvero

Ma ormai nulla ha più senso, forse nemmeno io

Che ho cucito il mio cuore, ago, filo e dolore

Manca sempre qualcosa fra di noi

Ma Due Girasoli non sono appassiti.

Due Girasoli si contrappone ad Appassire, sfoggiando una malinconia più delicata, che quasi ti accarezza. Una malinconia basata sulla contrapposizione tra ieri ed oggi, tipica di chi è ben cosciente che mentre il tempo sfugge, il segno del tempo rimane. 

Ieri correvo dietro ai sogni

Oggi io voglio la realtà

Ieri pensavo a domani

Oggi il passato è passato di qua

Tramite una melodia immersiva, Galeffi ci trasporta in una Parigi innevata e silenziosa, quasi idealizzata, dove i girasoli riescono a coesistere con la neve, dove la malinconia non lascia spazio alla disillusione.

Cade la neve a Notre Dame

Cade la neve a Notre Dame

Ma ho comprato dei fiori

Rose e due girasoli

Neanche un souvenir

Vorrei il mondo così

Galeffi è tornato in grande stile, e ha deciso di farlo raccontandoci la sua crescita personale e artistica, durante un periodo particolare, in cui tutto il mondo era in stallo. Mentre gli aerei erano fermi, Galeffi è volato nella Parigi dell’Ottocento, dove tra spleen ed ennui, ha trovato dei fiori non appassiti. 

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