Stranger Sounds: il finale di “Stranger Things” diventa un’esperienza live

da | Dic 30, 2025 | Eventi

Da Hawkins a Milano per il concerto evento pensato da Netflix in attesa del gran finale di Stranger Things, tra le serie più iconiche degli ultimi anni.

Siamo stati ad Hawkins, scusate, al Fabrique di Milano, per il concerto evento pensato da Netflix per accompagnare il pubblico verso il finale di una delle serie più iconiche degli ultimi anni, in compagnia di artisti altrettanto iconici.

Stranger Sounds non è stato solo un evento musicale, ma un vero e proprio rito collettivo pensato da Netflix per accompagnare il pubblico verso il finale di una delle serie più iconiche degli ultimi anni.

La serata nasce come celebrazione della quinta e ultima stagione di Stranger Things, ma evita consapevolmente la strada del semplice fan service: è molto più di un semplice concerto, si tratta di un vero e proprio rito collettivo nel quale la musica ha un ruolo centrale. La colonna sonora è infatti un elemento fondamentale nella costruzione emotiva della serie e, in questa occasione, diventa protagonista assoluta anche dal vivo. Non un recap, non un’anticipazione, ma un modo per riattivare ricordi, sensazioni e legami costruiti in quasi dieci anni di racconto seriale.

Da uno dei due palchi allestiti per l’occasione, la band Rockin’1000, nella formazione Power 50, apre la serata con “Separate Ways” dei Journey, mentre a ledwall viene proiettato un riassunto della serie, così da entrare subito nell’atmosfera.

Ad accompagnarci in questo viaggio tra il sottosopra ed Hawkins, troviamo l’host Federico Russo, con un look degno di un membro dell’Hellfire Club, che ci ricorda che ad interpretare i brani più iconici della serie saranno artisti di livello come Manuel Agnelli, Francesca Michielin, Rose Villain e infine Mahmood. 

Manuel Agnelli appare come una visione da un portale aperto nella parete cantando “Should I Stay or Should I Go” dei The Clash, bandiera della prima stagione, per proseguire con “Atmosphere” dei Joy Division. 

Francesca Michielin irrompe eterea con “Twist of Fate” di Olivia Newton-John, ma incanta tutti poco dopo grazie a una versione unica di “Running Up That Hill” di Kate Bush. 

Il carisma e lo stile distintivo di Rose Villain emergono al meglio in brani come “Material Girl” di Madonna e soprattutto “Psycho Killer” dei Talking Heads. 

Ad accompagnare gli artisti anche delle esibizioni di ballo, come il passo a due sulle note di “Africa” dei Toto che ripercorre la storia d’amore tra Nancy e Steve, momento in cui abbiamo pianto tutte le nostre lacrime. 

Con questo evento, Netflix non si è limitata a promuovere un contenuto, ma ha costruito un’esperienza fisica che rafforza il senso di community, proprio come il momento karaoke sulle note di “The Never Ending Story” insieme a Federico Russo e Francesca Michielin. 

Come unico brano della quinta stagione Mahmood ci regala un’interpretazione magistrale di “Who wants to live forever” dei Queen, incantando il pubblico e chissà, magari anche Vecna. 

Vi abbiamo citato solo alcuni dei brani che, tra tv a tubo catodico, radio d’epoca e demogorgoni, hanno regalato al pubblico non solo qualche gadget, ma un’esperienza dal valore emotivo e simbolico, in cui la musica è al centro. Ed è stata proprio questa la forza comunicativa di Stranger Things, unire generazioni diverse sotto lo stesso immaginario pop.

L’appuntamento per il finale di stagione è il 1 gennaio 2026 alle due del mattino, nel caso in cui dopo il brindisi vogliate farvi anche un bel piantino. 

P.S. Fratelli Duffer (i creatori della serie, ndr), per favore, lasciate stare Steve Harrington!

La Playlist di Cromosomi