A casa di Mimì e Due parole, sono le due tracce che preannunciano il nuovo album Camaleonte di Alberto Bianco, in uscita il 6 febbraio 2026 per Garrincha 373 – Treid Agency.
Pubblicate il 19 Dicembre, sono proprio i primi 2 brani della tracklist dell’album e invitano ad una dolcezza familiare, un’atmosfera raccolta che saprà accompagnarci ed accarezzarci in questi giorni di festa ma anche di malinconia.
I due brani offrono un primo sguardo intrigante sul suo nuovo progetto discografico di Bianco ed è già evidente che sarà un progetto pronto ad esplorare con delicatezza e profondità il terreno emozionale che da sempre distingue la scrittura del cantautore torinese.
Sensibilità, emotività e raffinatezza in musica
Bianco, nato a Torino, dove ha mosso i primi passi nella scena cantautorale indipendente italiana, si conferma voce sensibile e riflessiva, capace di unire introspezione e valore universale.
La sua musica, spesso caratterizzata da arrangiamenti acustici e melodie minimali e raffinate, lascia spazio alla poesia dei testi, e queste prime tracce non fanno eccezione: A casa di Mimì evoca un’atmosfera intima e raccolta, mentre Due parole gioca sul potere (e a volte sulla fragilità) del parlare e dell’ascoltare, temi cari a chi ha sempre visto nella parola il cuore del songwriting.
A casa di Mimì è la canzone che apre il disco. Brano strumentale, senza parole, ma che sa parlare lo stesso. Parla di una fine che però è in realtà un inizio, tra suoni intensi, respiri e silenzi della Sabina. Mentre Due parole si sofferma sul valore dell’altro, in momenti complicati, < momenti in cui una mano sulla spalla serve come l’aria. Momenti in cui fai i conti con il presente e cerchi nei ricordi promesse capaci di farti sentire al sicuro > dice lo stesso Bianco presentando i brani.
È evidente che nel suo nuovo album l’artista torna a percorre le strade della memoria, il linguaggio delle relazioni e quel senso di casa che non è solo un luogo fisico, ma un sentimento che pulsa in ogni parola e ogni nota.
Contaminazioni più che collaborazioni
Nel corso degli anni, Bianco ha saputo costruire un percorso ricco di collaborazioni prestigiose, che in realtà hanno più il sapore intenso di contaminazioni, condivisione di momenti e riflessioni con altri artisti che sono piuttosto amici oltre che compagni di viaggio, veri e metaforici.
Non a caso la sua lunga relazione artistica con Niccolò Fabi lo ha visto protagonista di tournée e residenze creative, affiancando l’autore romano sul palco e nella scrittura, consolidando un sodalizio che ha arricchito entrambi e che, non a caso, lo ha visto protagonista accanto ad un altro amico, Roberto Angelini, che è difatti il produttore di questi 2 brani.
La presenza di queste influenze e affinità musicali, dalla raffinata introspezione di Fabi alla musicalità di Angelini, si riflette anche nelle nuove anticipazioni, dove la scrittura e la musicalità sembrano farsi ancora più mature, attente alle sfumature dell’esperienza umana e capace di trasformare l’ordinario in poesia.
Parole chiave: amicizia, storie, emozioni. Intreccio tra passato e presente
Lo stesso Bianco, attraverso i profili social, affida alle parole di Angelini (oltre che alla preghiera di una dolce vecchietta, ma questa è un’altra storia!) la presentazione di questo lavoro a più mani:
“Oggi escono i primi due pezzi del nuovo disco di Alberto Bianco di cui ho curato la produzione con lo pseudonimo di TR4CKS.
Quest’estate ci siamo infiammati davanti ad un 4 tracce ed è nata l’idea di registrare un disco prendendo come riferimento quei capolavori del passato che facevano dell’urgenza e dell’indispensabile una ragione di vita …
Una casa in campagna e la libertà di sperimentare giocando con il pitch e il giappo pre anni ottanta del Tascam 414 …
Abbiamo messo in pratica gli insegnamenti di una vita come ad esempio che un suono bello, vero, zozzo, registrato bene, riempie spazi e profondità e ti toglie il vizio di dover aggiungere e aggiungere.”
Amici, oltre che artisti, che giocando con strumenti e riferimenti del passato uniti ad arrangiamenti e introspezioni nel presente, raccontando storie, descrivendo ricordi e persone(la Mimì del brano è la zia di Angelini), radicando memorie ed emozioni.
Il tutto senza dimenticare quell’equilibrio tra tradizione cantautorale e sensibilità contemporanea che da sempre contraddistingue Bianco: un equilibrio che lo pone, oggi più che mai, tra le penne più interessanti della scena italiana.
Linee strumentali e mood compositivi
Ancora una volta le parole di Angelini ci aiutano a descrivere i brani anche tecnicamente:
”A casa di Mimì“ gioca su un arpeggio di chitarra e un wurli che ho rallentato con il pitch del tascam creando un suono Twin Peaks.
A quel punto Pesce ci ha registrato sopra un piano dei suoi.Echi e riverberi sono stati registrati direttamente sulle tracce e qualche glichetino proviene da quella meraviglia di pedale della Chase Bliss che si chiama Mood.
“Due parole” è una canzone con cui Albi si è presentato. Un provino. Una delle canzoni più belle che aveva nel cassetto.
E poi rispecchiava quella linea che volevo tracciare con lui. La linea della verità. Dei ricordi.
Poche parole che ci introducono il clima sospeso, intimo, e al contempo analogico ma anche un po’ cinematografico e storico dei brani. Narrazioni e racconti da diario, messe in musica con mood malinconici ma che creano nell’ascoltatore una zona di comfort riconoscibile e accogliente.
Pronti ad aprire la porta, il diario, il cuore!
In attesa dell’album completo, queste prime tracce ci fanno immaginare un lavoro in cui la casa, reale e metaforica, diventa il luogo dove si intrecciano ricordi, emozioni e parole non dette, scritte su un diario per essere ri-elaborate e poi raccontate e condivise. Condivise perché riguardano un po’ le storie di tutti, seppur con altri nomi e luoghi.
Con la sua voce sottile e una scrittura misurata ma intensa, Bianco sembra pronto a regalarci un disco che parla al cuore, e dove ogni canzone aspira a diventare, a sua volta, casa accogliente per chi ascolta.
Quindi grazie Bianco, ti aspettavamo più di quanto si aspetta il bianco Natale. E Ora che hai aperto le porte di casa, noi entriamo silenziosi e ascoltiamo le prime pagine di questo diario, accogliamo tutto ciò che vorrai raccontarci, perché in fondo rispecchia anche le storie di ognuno di noi.
Ed eccoci, ora siamo pronti a partire ad entrare in modalità “ascolto” davanti alle lucine silenziose…









