Il 5 dicembre è uscito Facciamo a metà, ultimo singolo degli Eugenio in Via di Gioia estratto dall’album “L’amore è tutto”, pubblicato a marzo 2025 per Carosello Records.
Con “L’amore è tutto”, la band aveva abbandonato un po’ lo spirito più “rivoluzionario/sociale” dei lavori precedenti per concentrarsi su un concetto più universale e intimo: l’amore come lente per guardare la vita, l’identità, la crescita personale. Non si tratta solo di amore romantico: il disco esplora l’amore in senso ampio, per sé stessi (la propria infanzia, le proprie radici), per gli altri, l’essere genitori, l’Amore con la A maiuscola, quello che viviamo nei piccoli gesti di vita quotidiana, con le sue fragilità, le sue paure, i suoi momenti di tenerezza e conforto.
Facciamo a metà è l’emblema di tutto questo, il manifesto assoluto delle dichiarazioni d’amore, del cuore rapito. Un cuore che viene invaso dall’amore puro che necessità di esser condiviso, è talmente pieno e pesante che diviso in due diventa più leggero.
Il cuore poetico di questo brano sta infatti tutto nell’idea della divisione come gesto d’amore, non come sottrazione ma come atto di fiducia reciproca. Fare a metà qui non significa infatti dimezzare, ma mettere in comune, condividere il peso, la bellezza e la felicità.
Centralità e dualismo, intimità e condivisione
Il tema centrale è l’amore come quotidianità, il sentimento più complicato da gestire, tra rabbia e infinita dolcezza, tra intimità e condivisione. Non un amore da cartolina, ma fatto di gesti normali, imperfetti, della vita di tutti i giorni, contare le bollette, affrontare le difficoltà insieme, dividere sogni e ansie. Saper dividere e condividere è il segreto.
Il brano rovescia l’idea del mito della perfezione: non servono grandi gesti o scenari spettacolari per amare: basta esserci, insieme, con sincerità e fragilità. In un’epoca in cui individualismo, aspettative sociali e “ossessione performativa”, spesso amplificata dai social dominano, Facciamo a metà vuole essere un antidoto: un inno all’autenticità, alla cooperazione emotiva, alla costruzione di una relazione sincera e solidale. Dualismo vs individualismo. Vincere in due è sempre più facile che soli.
Il brano funziona perché trasforma un sentimento complesso come quello dell’amore in qualcosa di riconoscibile e concreto: le parole sono semplici, dirette, senza fronzoli, e per questo potenti. Le atmosfere sono “slow”, meditate, con un approccio che lascia spazio all’interiorità: non c’è fretta, non c’è clamore, ma introspezione e delicatezza
La semplicità come valore narrativo, potenza emotiva e stilistica
Il testo è semplice ma intenso, è costruito su una fragilità dichiarata, mai nascosta: non c’è l’io forte che rassicura, ma due persone che si ammettono incompleti. Questo è estremamente coerente con la poetica più matura della band: non più l’urgenza collettiva e politica degli inizi, ma una rivoluzione domestica, intima.
Anche musicalmente, il singolo riprende lo stile della band: non c’è bisogno di grandiosità sonora o arrangiamenti eccessivi. L’intensità sta nella voce, nell’atmosfera, nella verità del racconto. Questo permette di centrarsi sul messaggio e sull’emozione.
Dal punto di vista stilistico il lessico è molto semplice, frasi brevi, dirette. Nessuna metafora barocca. Una semplicità spontanea ma non ingenua: ogni verso è pensato per essere accessibile e identificabile, per entrare facilmente nell’esperienza dell’ascoltatore. La voce è dolce, quadi sussurrata. Per non essere mai invadente né predominante sui sentimenti.
Facciamo a metà non è quindi un’esplosione energica, ma una scelta consapevole di delicatezza, introspezione, comunanza ed emozioni condivise.
Le storie che lo hanno anticipato
Non a caso l’uscita del brano Facciamo a metà, è accompagnata da un videoclip che vede come protagonisti gli attori Greta Ferro e Giancarlo Commare, per la regia di Filippo Rolfi e Federico Borsoni. Il video è fortemente intimo, una semplice narrazione, due innamorati, una dichiarazione, tanti sguardi sorrisi e lacrime, ma di un impatto emotivo fortissimo.
In realtà nei giorni che hanno preceduto l’uscita del singolo e del videoclip gli Eugenio in Via di Gioia attraverso i propri canali social avevano preannunciato quella che sarebbe stata l’atmosfera emotiva che ci avrebbe invaso con quest’uscita.
Una serie di brevi storie/reel che mostravano scene di vita quotidiana in cui la band era il “regalo” con cui i protagonisti dei racconti decidevano di sorprendere qualcun altro. Nel silenzio in contesti domestici e raccolti, nel mezzo di una cena o di un momento raccolto, gli Eugenio irrompevano suonando in acustico alcuni versi del brano e a diventare protagoniste erano quindi le emozioni, lo stupore, la sorpresa, ma soprattutto l’amore vero. Dove la voce e la presenza di Eugenio e soci era quasi impercettibile, la sensazione predominante, che poi permane anche nel brano, non era quella di “spettacolarità” dove c’è qualcuno che sta “cantando a un pubblico”, ma l’atmosfera restava intima, come se quella voce fosse un dialogo intimo a cuore aperto con una sola persona, occhi negli occhi.
Tra regali e annunci inaspettati, matrimoni, compleanni, ecc… Quello che stupiva era sempre l’energia che solo la felicità condivisa può generare. Facciamo a metà almeno cari Eugeni, che stavolta ci avete rubato tutto il cuore, e le lacrime!
L’amore è tutto, e conta esserci, più di tutto
Questo brano chiude il cerchio narrativo dell’album: dopo tracce che esplorano vari aspetti dell’amore (sé, radici, identità, relazioni, crescita), Facciamo a metà riporta tutto all’essenziale: l’amore come condivisione quotidiana.
Un invito ad apprezzare la fragilità, l’imperfezione, la gentilezza nei piccoli gesti. È un messaggio di speranza e affetto in tempi in cui collettività e solidarietà sembrano faticare a restare autentiche.
Personalmente, lo vedo come un bilancio: non di quello che va/non va, ma di ciò che resta, di cosa conta davvero quando si ama: l’esserci per l’altro!
L’esserci nei piccoli gesti, l’esserci per sorprendersi, l’esserci come sinonimo di condivisione, se c’è qualcuno con cui condividere gioie e dolori sicuramente sarà più facile affrontarli e ricordarli. Felicità condivisa è felicità duplicata. Difficoltà condivisa è difficoltà dimezzata.
Mai augurio fu più bello per questo cammino natalizio e non solo. Buon Amore a tutti allora!









