È iniziata alla grande la Milano Music Week 2025, con una serie di incontri all’interno del bellissimo teatro della Triennale, insieme al curatore artistico di quest’anno Tananai.
In particolare, tra i meeting del giorno, un tema portante della giornata è stato il talk in merito alla funzione dell’AI nel mercato musicale odierno. A darci la sua visione è stato Vittorio Maria Dal Maso, direttore creativo che ha collaborato con colossi come Rick Rubin e Armani. Un professionista brillante, ma al tempo stesso alla mano, che gestisce la sua “AI driven bottega”. La sua agenzia creativa si basa infatti su un utilizzo autoriale dell’intelligenza artificiale.
AI Driven Bottega. Che significa?
Io sono un appassionato dell’umanesimo, la missione per me è utilizzare l’AI ma con calma, integrarla in maniera umana è il modo più punk per abbracciare questa transizione.
In un dialogo a tu per tu tra Tananai e Vittorio, i due hanno raccontato il ruolo dell’intelligenza artificiale, che non sostituisce il ruolo di un artista, ma rappresenta uno strumento che, se utilizzato con creatività e astuzia, può portare dei risultati innovativi. L’importante è voler fare cose belle, non come, e, anzi, l’AI può far rivalutare il valore dei creativi. Per altro, siamo ancora in una fase embrionale dell’intelligenza artificiale. È ancora un inizio, un primo capitolo rispetto a tutto quello che succederà, e quindi l’unica soluzione è trovare un modo personale e positivo per seguire quello che è il cambiamento, l’evoluzione, traendone gli effetti positivi. Nel caso della musica sicuramente gli artisti saranno meno creatori e più curatori.
E poi “devi considerare anche il tuo obiettivo”, dice Tananai:
L’AI può fare tutto meglio, ma è ciò che ti interessa essere il migliore? Puoi anche scegliere di fare qualcosa da te, perché la senti, senza altre aspettative.
Vittorio ha fatto degli interventi molto illuminanti e personali, condividendo anche la sua filosofia in maniera piuttosto spirituale, coniugando un elemento tecnologico come l’intelligenza artificiale, ad un aspetto molto più profondo come discorsi sul caso e il filo conduttore che lega tutte le cose.
La storia non si ripete ma fa la rima, io quando devo compiere delle scelte uso il libro dell’I Ching. Tramite una serie di istruzioni riesci ad ottenere una risposta alle tue domande, e sta scegliere se fidarti o meno.
La scienza non è abituata a parlare d’amore, per questo io voglio darle un approccio umanistico. Dio e macchina sono infiniti, non hanno tempo, per noi uomini sì. Nel momento in cui sai che qualcosa ti piace, sai quali sono i tipi di focus, entri in contatto con quella dimensione limitata e quindi sacra.
Tananai condivide questo approccio più emotivo, che si coniuga al tempo stesso in maniera impeccabile con un fascino verso il futurismo, e chiude poi con un pensiero commovente.
Quando fai una canzone, è il caso che ti ha donato quel brano. È come se arrivasse un raggio di luce, che contiene l’illuminazione da cui poi nasce quel pezzo, ma viene da un qualcosa che è più grande di te.









