È tornato per ricordarci che la fame non finisce mai. Con Hustle Mixtape Vol. 2 per Warner Music Italy, Capo Plaza vince la scommessa di un ritorno che non è nostalgico, ma evolutivo. In quindici tracce e una lineup di collaborazioni perfettamente dosate, il rapper salernitano – forte di 78 dischi di platino e 37 d’oro – riafferma il proprio ruolo da protagonista assoluto nella scena trap e urban italiana. Le anticipazioni, Non basta mai, Larry Hoover e Caramel, hanno già delineato un percorso sonoro fatto di vigore, consapevolezza e capacità di leggere il presente senza perdere autenticità.
Da un lato, c’è il richiamo alle origini: beat secchi, barre dirette, voce in prima linea. Dall’altro, la maturità: melodie più curate, contaminazioni internazionali, come la collaborazione con il brasiliano Caio Luccas e testi che non rinunciano a introspezione e identità. Il mix funziona perché Capo Plaza resta riconoscibile, ma non ripete la formula: cerca, sperimenta, inserisce ospiti come Bresh, Tony Effe, Nerissima Serpe, Papa V e lo stesso Tony Boy, ampliando l’universo senza perdere l’impronta che lo ha reso “giovane fuoriclasse”.
Tra barre, melodie e collaborazioni mirate
Sul piano della produzione, Hustle Mixtape Vol. 2 gioca su contrasti: beat trap grezzi e cardine urbano, ma anche momenti in cui la melodia prende il sopravvento. In particolare “Caramel” mostra questa doppia anima: le barre taglienti tipiche di Plaza si intrecciano con hook più “pop-conscious”, segno di una strategia che tiene conto anche della fruizione streaming e delle playlist generazionali. E se “Larry Hoover” si presenta come testo di rivalsa, d’identità, crudo e pieno di pathos, “Non basta mai” è invece colpo diretto, presenza massiccia, energia da palco.
Tra i pezzi più efficaci va senz’altro la presenza internazionale di Caio Luccas nel brano “TudoBem”: in quel contesto, Capo Plaza allarga lo sguardo al di fuori dei confini italiani e lo fa senza forzature: la trap italiana può contaminarsi e restare autentica. È un segnale chiaro: non si tratta solo di “fare la hit”, ma di spiegare la propria visione in una scena che si globalizza.
Dal punto di vista testuale, Plaza si muove su due livelli: da un lato la narrazione della strada, della fatica, del ribadire “sono qui, non mi fermo”; dall’altro l’osservazione sul successo, sul “cosa viene dopo”, sulla vulnerabilità che spesso era nascosta nei lavori precedenti. Pur rimanendo fedele alla sua identità urbana, non cita solo motori, denaro e zona, e questo è un buon segno di maturazione. La scrittura non è rivoluzione, ma è evoluzione consapevole.
Quindici tracce per dimostrare che la fame di Plaza non si spegne mai
La tracklist, con 15 brani, mantiene un buon equilibrio: momenti ad alta tensione, altri più riflessivi. Non tutti i pezzi raggiungono la perfezione, ma l’intento è chiaro: offrire un viaggio completo nella mente di un artista che non vuole fermarsi. E per una platea di ragazzi che hanno seguito Capo Plaza dai tempi di 20 e Plaza, questa mixtape è anche un’occasione per riconoscersi, per vedere che anche il “protagonista trap” cambia, cresce, non resta intrappolato nel cliché.
Sul piano della visibilità, la strategia è ben calibrata: anticipazioni, reveal social a tema calcistico, collaborazioni a sorpresa. Tutto questo rafforza l’immagine di Plaza non solo come rapper, ma come “brand” e figura poliedrica. La scelta dei featuring non risulta dispersiva: c’è un filo, una coerenza di stile e visione, che evita l’effetto “tutti ospiti tutti uguali”.
Per chi cerca una vera e propria “svolta”, qualcosa di radicalmente nuovo, il mixtape potrebbe risultare rassicurante più che rivoluzionario. Plaza gioca più a perfezionare che a stravolgere e per molti fan va benissimo così. Il mix di “classe trap” con melodie e boom attuali funziona. Ma resta il desiderio, per alcuni, di vedere ancora più coraggio nell’abbandonare la comfort zone. Hustle Mixtape Vol. 2 è un buon progetto per chi ha seguito l’evoluzione di Capo Plaza e vuole un lavoro che parli di oggi senza dimenticare domani. Un disco che si ascolta, che riflette e che può andare bene sia nelle cuffie che in un club.
				







