Ci sono canzoni che non invecchiano. Alcune restano lì, come vene pulsanti sotto la pelle del tempo. “Psycho Killer” dei Talking Heads è una di queste. Pubblicata nel 1977, ha definito il DNA dell’art pop newyorkese, diventando un mantra disturbato, ironico, irresistibile. Ora, quasi mezzo secolo dopo, il duo italiano The Cube Guys – alias Roberto Intrallazzi e Luca Provera – la riporta in vita con un remix che unisce groove funk e house contemporanea in un equilibrio spietatamente elegante.
Prodotto da Just Entertainment di Sergio Cerruti insieme a Cube Recording, il brano non è solo un remix: è un esperimento culturale travestito da hit da club. L’operazione non guarda indietro con nostalgia, ma riscrive il passato come si fa con un vecchio film in bianco e nero riportato al colore: rispettandone i contorni, ma cambiando le sfumature.
E poi c’è David Byrne, la voce originale, ancora lì – tagliente, febbrile, inimitabile. Ritorna dopo vent’anni, e lo fa con lo stesso graffio di sempre. È lui a rianimare “Psycho Killer” per il 2025, mentre il mondo corre più veloce di prima ma resta prigioniero delle stesse ossessioni. La paranoia è ancora sexy, e i The Cube Guys lo sanno.
Il remix, disponibile dal 31 ottobre per Just Entertainment, suona come una seduta spiritica in quattro quarti: il passato si agita nei bassi, il presente batte in cassa. È la prova che certi classici non muoiono mai, cambiano BPM.









