Il 31 ottobre non è una data qualunque. È il giorno in cui Florence Welch decide di aprire il sipario sul suo inferno personale. “Everybody Scream”, il sesto album in studio di Florence + The Machine, è un ritorno feroce e magnetico, un viaggio dentro la vulnerabilità e la furia del corpo, della femminilità e del tempo che consuma.
Prodotto insieme a Mark Bowen degli IDLES, Aaron Dessner, Mitski, Danny L. Harle e Dave Bayley dei Glass Animals, l’album si muove tra misticismo gotico e realismo emotivo. “Everybody Scream”, “One of the Greats” e “Sympathy Magic” delineano un universo sonoro che alterna urla e sussurri, corde spezzate e battiti tribali, dove la guarigione è una ferita che si riapre per diventare rito.
Dopo l’intervento chirurgico che le ha salvato la vita durante il Dance Fever Tour, Florence torna con un disco che riflette la sua ossessione per la resurrezione e la magia nera, dove stregoneria e amore convivono, e ogni brano sembra scritto tra un esorcismo e una preghiera. “È un album pieno di furia e stregoneria” scrive The Guardian, e raramente una definizione è stata così precisa.
“Everybody Scream” è disponibile da oggi in digitale e nei formati fisici — doppio LP, CD, musicassetta e un’edizione deluxe con libro illustrato.
E nel 2026, Florence riporterà la sua liturgia in Italia: 3 luglio agli I-Days di Milano (Ippodromo Snai-San Siro).
Con cinque album che hanno definito un’epoca, da “Lungs” a “Dance Fever”, Florence Welch dimostra che non è solo una voce: è un rito, una ferita, una forza che continua a riscrivere la mitologia del pop contemporaneo.









