C’è qualcosa di profondamente sincero in RANCH, l’ultimo album di Salmo. Non è solo un progetto musicale, ma un atto di autoanalisi, una fuga simbolica nel silenzio della Sardegna, dove il rapper ha scelto di ricostruire se stesso e la propria arte. Portarlo live, allora, era una sfida: trasformare un rifugio interiore in spettacolo collettivo. E a Roma, davanti al pubblico del Palazzo dello Sport, Salmo l’ha fatto con una lucidità spiazzante.
La prima parte del live è stata dominata dalla band — Marco Azara, Daniele Mungai, Davide Pavanello, Riccardo Puddu, Alessio Sanfilippo e Carmine Iuvone — che ha dato corpo e profondità ai brani. In scaletta, non solo i pezzi più recenti, ma anche le icone del suo repertorio. È stato un viaggio nella discografia di un artista che non ha mai smesso di reinventarsi, un continuo mutare di pelle — anche letterale, con il braccio metallico indossato durante la prima parte dello show.
Dal rock più crudo al rap tecnico, fino alle pause intime e sospese, il pubblico si è ritrovato partecipe di qualcosa che va oltre la musica.
Dopo oltre un’ora e mezza di fuoco sonoro, lo spettacolo cambia pelle. Entra in scena il DJ set di DJ 2P, e il concerto si trasforma in una festa anarchica, un rave controllato. Killer Game (feat. Gemitaiz), Respira e Fuori Controllo incendiano la seconda metà del live, spingendo l’energia a livelli incandescenti.
Non è solo musica, è energia che si moltiplica
Verso la fine, il palco si trasforma in un vero e proprio privé: Salmo richiama la band per un momento di pura comunione, un afterparty condiviso in cui il pubblico non è più spettatore, ma protagonista.
Difficile non leggere in tutto questo la filosofia del RANCH: un ritorno all’essenziale, alla comunità, alla verità.
Salmo non si è limitato a portare un album dal vivo: ha costruito un’esperienza sensoriale e umana, dove il rap incontra il rock, la rabbia si scioglie in empatia e il palco diventa casa.
E quando tutto finisce, resta l’eco di una certezza: il Ranch non è un luogo, è uno stato mentale da cui non si vuole più uscire.
 
				









