Con “Io sono il viaggio” Caparezza celebra la libertà di perdersi per ritrovarsi

da | Ott 14, 2025 | Recensioni singoli

Caparezza torna con "Orbit Orbit", un progetto che unisce musica e fumetto, in un viaggio tra identità, rinascita e immaginazione.

Uscito a mezzanotte, nel giorno del suo compleanno, il nuovo singolo di Caparezza trascina l’ascoltatore in un mondo altro, oltrepassando i confini della forma-canzone. Possiamo finalmente dirlo: “Habemus Capa!” per citare l’omonimo e celebre album del 2006. Dopo “Exuvia”, uscito ormai quattro anni fa, Caparezza era rimasto nel suo silenzio abituale; niente sui social, solo un lontano accenno – circa un anno fa – a nuova musica in arrivo.

Di musica non solo da ascoltare ma anche “da leggere” ci parla lo stesso artista facendo riferimento al cuore del suo nuovo progetto “Orbit Orbit”, che unisce musica e graphic novel.

In collaborazione con Sergio Bonelli Editore l’artista firma infatti il suo debutto ufficiale come autore di fumetti. Il volume, illustrato da Matteo De Longis, è un viaggio onirico tra realtà e immaginazione ed uscirà in contemporanea con il nuovo album a fine mese.

Caparezza: il nuovo singolo è un viaggio attraverso, dentro e fuori di sé

Dalla presa di coscienza della prigione mentale in “Prisoner 709” (2017), fino all’evasione che si traduce attraverso “Exuvia” (2021) in desiderio di rinascita che si compie nei versi di Io sono il viaggio:

“Sono il mozzo e il capitano sul ponte
Sono morto e poi rinato più volte
Piccolo principe, giovane Holden
Sono il vecchio che va in mare e sfida ancora le onde”

Non mancano, come di consueto, i riferimenti letterari, che in questo caso ruotano attorno al tema del viaggio come metafora di conoscenza e trasformazione. Dal “Piccolo Principe” al giovane Holden Caufield – sedicenne protagonista del romanzo di J. D. Salinger – passando attraverso l’ambivalente mito di Prometeo, fino ad arrivare a Phileas Fogg, protagonista de “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne. Questi e gli altri personaggi citati nel brano si intrecciano come tessere di un mosaico multiforme, stratificato che, se osservate da lontano nella loro complessità, restituiscono il ritratto più autentico dell’autore.

Il brano si costruisce su sonorità elettroniche, tra beat “spaziali” e melodie semplici e più eteree che si alternano e si fondono, accompagnando un cantato sempre più vicino al cantautorato – pur restando refrattario ad ogni etichetta. È la voce a guidare il percorso, conducendo l’ascoltatore verso una consapevolezza semplice e luminosa: il viaggio, in fondo, è già la meta.

“Io sono il viaggio
Sono il bagaglio
Sono il distacco
Sono il traguardo
Io sono il viaggio
Sono il bagaglio
Sono il distacco
Sono il traguardo”

Cosa aspettarsi allora da “Orbit Orbit”?

Sicuramente un’evoluzione nel sound. Possiamo infatti aspettarci che il resto dell’album segua la linea tracciata da Io sono il viaggio, in cui dominano sonorità elettroniche e ambientazioni sonore che costruiscono scenari spaziali con influenze internazionali. Dopo l’introspezione che ha attraversato buona parte dei brani degli ultimi due album, il nuovo singolo si apre invece ad una prospettiva diversa. Invita l’ascoltatore a conoscere sé stesso attraverso il mondo, lasciandosi attraversare da ciò che cambia per esplorare ogni giorno un punto di vista sempre nuovo.

Queste le premesse del tanto atteso ritorno discografico di Caparezza, che con “Orbit Orbit” sembra avventurarsi in un nuovo capitolo della sua ricerca artistica. Noi non vediamo l’ora di ascoltarlo, e tu?

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