“Vivi più che mai”: l’invito di Rondine a goderci l’estate

da | Lug 10, 2025 | Recensioni singoli

Con i motorini sul lungomare a rincorrere il vento per guardare al passato sugli scogli e sorridere di quello che fu.

Tommaso Santoni nasce a Roma, tra le cui vie prende vita anche il suo progetto discografico Rondine.

Roma è qualcosa di molto importante nella mia vita perché evoca tante immagini e ti aiuta a viaggiare con la mente. Mi sono sempre trovato in situazioni in cui la città mi accompagnava nella formazione creativa. Di Roma mi ha influenzato anche la scena cantautorale

A cui andiamo ad aggiungere le opere di Leopardi, le storie della Seconda Guerra Mondiale e i gusti musicali dei genitori.

Alle spalle porta il ricordo dei live che ha aperto di Bresh, Chiello e Tananai, la partecipazione al festival Rock in Roma e il Red Valley, qualche testo scritto per Mida, AVA, VillaBanks.

Nel mese di aprile pubblica il primo album che porta il suo nome d’arte, presentando al mondo uno squarcio interiore del suo.

Oggi, venerdì 4 giugno, completa la sua visione con il brano Vivi più che mai, facendoci assaggiare il gusto delle sue estati.

La scuola è finita, qualcuno ha fatto la maturità e qualcun altro sta per chiudere il percorso.

Le date degli esami all’università si stanno susseguendo una dopo l’altra per condurci tutti all’esperienza sensoriale dell’estate.

Tommaso proietta le immagini di un futuro imminente, sugli scogli, a guardare gli anni passare.

Che poi non è così male” questa vista.

Qual è la strada più veloce per la felicità? Non trova ancora una risposta valida

Dunque risulta più opportuno interrogarsi su quale sia quella più rapida per passare dal bar.

Con “i polsi neri per i timbri degli ingressi alle serate sul lungomare“, le serate bruciano una dopo l’altra alla ricerca di un divertimento che possa farla ridere.

Per lei non è una festa. Cerca “ricordi sbiaditi al reparto degli oggetti smarriti” che affannosamente colleziona, nel tentativo di fare un dispetto al tempo.

Quanti nomi scordati, ripetuti e scordati degli amici degli amici degli amici imbucati“… “Ti perderò, però sai, comunque vada ti ritroverò“.

Magari in un braccialetto colorato, con i nodi bruciati da accendini prestati da qualche sconosciuto incontrato con i costumi ancora bagnati. O forse abbassando il finestrino per chiedere informazioni. Probabilmente rincorrendo il vento sulla litoranea sui motorini, con i caschi pieni di adesivi.

Questa vita ci rende cattivi, ma Vivi più che mai

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